Ristrutturare casa CILA o SCIA

Ristrutturazione casa CILA o SCIA: ecco quando sono necessari

Ristrutturazione casa CILA o SCIA? La domanda è legittima, dal momento che il tema della burocrazia, e soprattutto quello dei permessi genera parecchi timori, soprattutto per ciò che concerne i costi. Inoltre, CILA e SCIA sono i permessi (o titolo abilitativi, come sarebbe più appropriati) che più frequentemente si rendono necessari quando si ristruttura un immobile.

 

 

Nell’articolo che segue faremo il punto sulla questione ristrutturazione casa CILA o SCIA, spiegando in cosa consistono i due permessi e i casi in cui vanno richiesti. Offriremo anche una panoramica degli interventi che non necessitano né di CILA né di SCIA, ovvero i lavori che fanno parte della categoria “edilizia libera”.

 

Ristrutturare casa: la questione burocratica

Dopo alcuni decenni di vuoto legislativo, nel 2001 è stato varato il Testo Unico per l’Edilizia, che ha posto svariati puntini sulle “i” e ha fatto definitivamente luce su tutti gli aspetti normativi. A partire dal varo di questa legge, poche modifiche sono state apportate, e tutte nel senso della semplificazione.

Si è cristallizzato, dunque, l’assetto burocratico delle attività edilizie. Attività che pongono in essere un senso di inquietudine nei committenti. Essi da un lato sono intimoriti dalla mole di leggi e cavilli che, nonostante il lavoro di semplificazioni del legislatore, rallentano le procedure; dall’altro invece temono, e a ragion veduta, un esborso significativo, che in effetti può superare le migliaia di euro.

In questo contesto si inserisce il tema ristrutturazione casa CILA e SCIA, dal momento che sono proprio questi due permessi, o titoli abitativi, ad essere richiesti con maggiore frequenza quando si vuole ristrutturare casa. Quando è necessaria la CILA? Quando è necessaria la SCIA? Quanto costano? Risponderemo a questi interrogativi nei prossimi paragrafi. 

 

Il giusto approccio al tema dei permessi

Prima di focalizzarsi sulla CILA e sulla SCIA è bene offrire qualche consiglio circa la gestione dei permessi. Una gestione che è resa difficoltosa non solo dall’abbondanza di casistiche, ma anche dal fatto che le stesse norme sono spesso controintuitive. E’ bene fare da soli? E’ meglio rivolgersi a un esperto? In linea di massima, è da preferire la seconda alternativa.

In primis perché le procedure sono davvero complesse, secondariamente perché il contributo di un esperto è necessario come minimo per l’asseverazione e la redazione del progetto, dunque è bene delegare l’intero processo.

Delegare però non vuol dire disinteressarsi. Questa è una norma di buon senso che riguarda qualsiasi attività, qualsiasi situazione che prevede il contributo determinante di un professionista, ma tant’è: è sempre bene fidarsi… Ma anche controllare di persona. Dunque informatevi sui permessi, e informatevi con ancora maggiore impegno su quanto il professionista sta facendo per vostro conto. Insomma, monitorate e vigilate. Se necessario, chiedete i dettagli allo Sportello Unico per l’Edilizia della vostra città. 

 

Gli interventi di coibentazione, per la ristrutturazione di casa, in genere non richiedono Cila o Scia.

 

Quando né la CILA né la SCIA sono necessari

Per fortuna, la casistica riguardante gli interventi scevri da ogni obbligo abilitativo è molto ampia. In breve, sono numerosi i lavori che possono essere realizzati senza dover possedere né la CILA, né la SCIA, né qualsiasi altro permesso o titolo abilitativo. Anzi, se non avete in mente una ristrutturazione completa è molto probabile che possiate operare senza dovervi preoccupare di questo complicato aspetto. Sono i lavori che rientrano nella categoria “edilizia libera”.

Sono tutti quegli interventi finalizzati alla modifica delle finiture, che non coinvolgono in alcun modo la planimetria, gli elementi strutturali, la volumetria. Fanno parte di questa categoria, per esempio, la sostituzione dei pavimenti e dei rivestimenti murari, la sostituzione delle finestre e dei sanitari, ovviamente la tinteggiatura, il rifacimento degli impianti che non modificano il disegno originale e tanto altro. 

 

La CILA

CILA è l’acronimo di Comunicazione Asseverata di Inizio Lavori. E’ esattamente quello che suggerisce il nome: una semplice comunicazione all’ente, corredata di relazione e progetto. Dunque, non è sottoposto al parere di nessuno, se non del progettista. Per questo motivo, più che di permesso, si dovrebbe parlare di titolo abilitativo.

Quando è necessaria la CILA? I casi sono numerosi, ma in linea di massima si può elevare a criterio principale il coinvolgimento della planimetria. Se un intervento modifica la planimetria, allora richiede la CILA. Ciò comprende, per esempio, l’abbattimento di un muro per creare un open space, la creazione di una stanza, persino l’allargamento delle finestre (queste infatti sono rappresentate nella planimetria).

Quanto costa la CILA? In realtà, non costa molto. Anzi tra i permessi / titoli abilitativi è quella che costa di meno. Compreso il contributo del tecnico, si parla di 500-800 euro. Ovviamente si apprezzano oscillazioni di prezzo, e in base alla mole di lavoro che va realizzata e dipendentemente dalle esigenze del professionista. 

C’è una variante della CILA, ovvero la CIL, che è una comunicazione senza asseverazione. In passato era necessaria per gli interventi che si ponevano, in quanto a gravosità, a metà strada tra edilizia libera ed edilizia non libera, ma attualmente è in vigore solo per legittimare l’installazione delle impalcature. 

 

La SCIA

SCIA è l’acronimo di Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Anche questo è una “semplice” comunicazione, dunque non sottoposta al parere dell’ente. Tuttavia, per mole di documenti e implicazioni è più complessa e pesante della CILA. Quando è necessaria la SCIA?

Questo titolo abilitativo si rende necessario per quegli interventi che modificano o coinvolgono gli elementi strutturali, dunque pilastri, tetti, persino impianti se si intende stravolgere il disegno originale. Tra gli interventi “passibili” di SCIA troviamo per esempio l’incamiciamento dei pilastri, il rafforzamento del sottotetto, le modifiche al tetto e via discorrendo.

Quanto costa la SCIA? SI parla di cifre non eccessivamente elevate, ma comunque superiori a quelle necessarie in caso di CILA. In genere, ce la si può cavare con 1.200-1500 euro, compreso il contributo del tecnico. Anche qui, però, si apprezzano importanti oscillazioni di prezzo, anche nell’ordine del 20-30%. 

Infine, c’è un altro titolo, che in realtà è un permesso vero e proprio: il Permesso di Costruire. Il suo ottenimento è vincolato al parere dell’ente, per giunta con il meccanismo del silenzio assenso. In genere costa molto, si parla di svariate migliaia di euro. E’ necessario, però, solo in caso di interventi davvero pesanti, come quelli che risultano in un ampliamento volumetrico, magari con cambio di destinazione annesso.

 

 

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