Sisma bonus 2019

Sisma bonus 2019: cosa c’è da sapere

Il sisma bonus 2019 è una opportunità da cogliere al volo, se intendete realizzare una ristrutturazione in funzione antisismica. Tra le agevolazioni fiscali legate ai lavori edili, infatti, è quella che prevede le aliquote più alte. Tuttavia è anche la più complessa, anche perché il legislatore ha disciplinato in maniera piuttosto precisa le varie tipologie di intervento.

 

 

In questo articolo proponiamo una panoramica sul sisma bonus 2019, offrendo informazioni specifiche sulle aliquote, sui requisiti di accesso e anche, in generale, sulle ristrutturazioni antisismiche. 

 

Come funziona il sisma bonus 2019

Il sisma bonus 2019 si inserisce sul solco tracciato dalle “normali” agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie. Proprio come queste, infatti, consiste in una detrazione IRPEF di parte della spesa, da distribuire in dieci anni. Inoltre, si tratta ufficialmente di un istituto temporaneo, di una possibilità che viene rinnovata di anno in anno. Lo scopo, infatti, è da un lato favorire la crescita, o per meglio dire la ripresa, del settore edilizio e dall’altro lato soddisfare le esigenze di sicurezza dei proprietari di casa, che si stanno manifestando con sempre maggiore urgenza, visti gli ultimi terremoti che si sono verificati in Centro Italia (e non solo). Per questo motivo, proprio in virtù di una provvisorietà di forma, se non di fatto, è necessario parlare di sisma bonus “2019”.

Ad ogni modo, sono due le particolarità dei sisma bonus. In primis, prevede aliquote molto alte, che possono raggiungere anche l’85%. E’ possibile dunque, certo con il passare del tempo, rientrare di quasi quattro quinti della spesa. L’altra particolarità consiste nella pluralità delle aliquote di detrazione: ce ne sono almeno quattro. Esse variano in base alla situazioni, agli effetti degli interventi sulla classe di rischio sismico e persino alla tipologia di committente. Di seguito, una panoramica esaustiva sulle aliquote.

 

  • Detrazione al 70%. Quando l’intervento è realizzato su una casa singola e determina il miglioramento di una classe di rischio sismico.
  • Detrazione al 75%.  Quando l’intervento è realizzato su una casa singola e determina il miglioramento di due classe di rischio sismico.
  • Detrazione all’80%.  Quando l’intervento è realizzato sulle parti comuni di un condominio e determina il miglioramento di una classe di rischio sismico.
  • Detrazione all’85%. Quando l’intervento è realizzato sulle parti comuni di un condominio e determina il miglioramento di tre classe di rischio sismico.

 

Per comprendere il perché di queste aliquote è necessario spendere due parole sul concetto di classe di rischio sismico. In base a vari parametri, che di norma sono meramente costruttivi, e in maniera analoga a quanto avviene per la classe di efficienza energetica, le abitazioni vengono classificate in base alla loro capacità di resistere ai terremoti. Si va dalla classe A, quando l’abitazione è perfettamente in grado di resistere anche ai sismi di una certa forza, alla classe G, quando l’abitazione subisce danni anche dai sismi più leggeri. 

 

I requisiti per il sisma bonus 2019

La normativa per il sisma bonus 2019 è complicata anche per ciò che riguarda i requisiti. Il requisito meno scontato, e che spesso non viene preso in considerazione dal committente dei lavori, è la zona. Esatto, il sisma bonus 2019 non vale per tutti gli edifici, ma solo per quelli ubicati nelle zone di rischio sismico 1, 2, 3. E’ anche vero che se si esclude la Pianura Padana, la Sardegna e il Tavoliere delle Puglie quasi tutta l’Italia rientra in queste zone. Ad ogni modo, il consiglio è di dare un’occhiata al supplemento ordinario n. 72 della Gazzetta Ufficiale n. 105 dell’8 maggio 2003, documento in cui vengono descritte le zone con assoluta precisione.

Un’altro requisito riguarda la spesa massima agevolabile, che non deve andare oltre i 96.000 euro. Può sembrare una cifra molto alta, quasi irraggiungibile, ma in realtà se l’immobile è molto vecchio non è per nulla difficile raggiungerla. 

Un ultimo requisito, infine, riguarda le tempistiche. Gli interventi possono essere soggetti alla detrazione solo se realizzati entro il 31 dicembre 2021. Questo è, attualmente, l’orizzonte temporale della norma sulle agevolazioni. 

Una precisazione: da qualche mese a questa parte il legislatore ha messo a disposizione una possibilità importante, ovvero quella di cedere a terzi, ovvero all’impresa edile, il credito d’imposta derivante dall’agevolazione. Non è un dettaglio irrilevante: spesso, i committenti sono incapienti, ovvero non hanno a disposizione una sufficiente IRPEF per scontare tutta la spesa agevolabile, dunque possono cedere all’impresa l’agevolazione e ottenere uno sconto immediate. C’è da dire però che l’opportunità può essere esperita solo se l’impresa è d’accordo.

 

Gli effetti di un terremoto. Il sisma bonus 2019 agevola la messa in sicurezza degli immobili esistenti.

 

Quando fare la ristrutturazione antisismica

In linea di massima, se si ha la possibilità (economica soprattutto) è sempre bene procedere con la ristrutturazione antisismica. Anche perché, come abbiamo visto, in buona parte dei casi è possibile rientrare dal grosso delle spese. Ciò non toglie che in alcune situazioni la ristrutturazione antisismica non sia un intervento semplicemente utile, ma caldamente consigliato. Per esempio, quando l’immobile è stato costruito parecchi decenni fa (ai tempi la normativa era meno stringente) e quando è ubicato in zone ad alto rischio sismico.

In quel caso i rischi che si corrono per la proprietà e soprattutto per la propria sicurezza personale sono davvero elevati. Purtroppo, i tragici fatti del Centro Italia lo hanno dimostrato. 

Un ultimo consiglio: fatevi seguire passo passo durante richiesta delle agevolazioni. La normativa è più complicato di quanto sembra (qui abbiamo solo offerto una panoramica esaustiva). Un geometro/architetto/ingegnere con competenze da commercialista potrebbe andare bene, o anche un commercialista che sia comunque in contatto con i tecnici che cureranno l’intervento. Certo, farsi seguire costa, ma è paradossalmente il miglior modo per risparmiare, specie se c’è di mezzo una ingente detrazione.

 

 

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