Pavimento autobloccante: prezzi e preventivi online

Pavimento autobloccante in porfido esterno

 

Il pavimento autobloccante è una soluzione che si rivela particolarmente vantaggiosa nei contesti esterni. Si caratterizza per l’ampia varietà di materiali compatibili e per la facilità di posa. Nondimeno, può richiedere uno sforzo economico non da poco. Dunque, vale la pena indagare i prezzi e fornire qualche consiglio per risparmiare, magari brandendo i preventivi come risorsa principale.

 

 

Cos’è il pavimento autobloccante?

 

Il pavimento autobloccante è una soluzione modulare composta da blocchetti di materiali vari (ma molto solidi) che si incastrano tra loro senza necessità di malta o collanti.  Il pavimento autobloccante è ideale per:

 

  • Aree carrabili, come vialetti di accesso e parcheggi, grazie alla sua capacità di sopportare carichi elevati.

 

  • Cortili e giardini, perché offre un’ottima resa estetica ed è drenante.

 

  • Marciapiedi e zone pedonali, poiché assicura una superficie stabile e sicura.

 

  • Aree industriali e logistiche, la cui pavimentazione è sottoposta a carichi importanti.

 

Le betonelle autobloccanti presentano molti vantaggi. Ecco i principali.

 

  • Facilità di posa e rimozione: l’installazione è veloce e non richiede collanti. In caso di necessità, i blocchetti possono essere rimossi e sostituiti singolarmente.

 

  • Permeabilità e drenaggio: i giunti tra i blocchi permettono all’acqua di filtrare nel terreno, riducendo il rischio di ristagni e migliorando il drenaggio.

 

  • Resistenza e durata: I materiali utilizzati rendono il pavimento resistente all’usura, agli agenti atmosferici e ai carichi pesanti.

 

  • Manutenzione ridotta: il pavimento autobloccante non richiede trattamenti particolari. La pulizia è semplice e, in caso di danneggiamento, la riparazione è localizzata e poco costosa.

 

Ovviamente, questi vantaggi vengono espressi con maggiore o minore intensità a seconda dei materiali utilizzati, come vedremo più avanti.

 

Quanto costa il pavimento autobloccante?

 

Il pavimento autobloccante, di per sé, non costa molto. Tuttavia, in senso assoluto la spesa può risultare ingente a causa dei grandi spazi che è chiamato a coprire. Nondimeno, i prezzi variano in base al materiale come dimostra la seguente tabella.

 

Prestazione Prezzi €/mq
Pavimenti autobloccanti in calcestruzzo stampato 55 – 65
Betonelle autobloccanti in porfido 12 – 20
Pavimento autobloccante in ghiaino 10 – 15
Autobloccante in PVC 10 – 20
Fornitura pavimenti autobloccanti in cotto 15 – 20
Manodopera per posa pavimenti autobloccanti 15 – 25

 

 

Quali sono le tipologie di betonelle autobloccanti?

 

Giunti a questo punto, vale la pena approfondire le varie tipologie di pavimento autobloccante, che in realtà coincidono con i materiali.

 

  • Pavimenti autobloccanti in calcestruzzo stampato: ideali per spazi pubblici e privati, questi blocchetti vengono prodotti con calcestruzzo colato in stampi specifici che ne definiscono forma e texture. Offrono un’ampia varietà di design, possono imitare materiali naturali come pietra o legno e garantiscono una notevole resistenza agli agenti atmosferici e al traffico intenso.

 

  • Betonelle autobloccanti in porfido: realizzati con uno dei materiali più resistenti e durevoli, i blocchi in porfido sono spesso utilizzati in contesti urbani, per piazze, viali e cortili. La loro naturale irregolarità e le diverse tonalità cromatiche conferiscono un aspetto estetico gradevole. Sono altamente resistenti all’usura, agli sbalzi termici e richiedono poca manutenzione, risultando ideali per contesti eleganti e storici.

 

  • Pavimenti autobloccanti in ghiaino: composti da blocchi prefabbricati che inglobano piccoli aggregati di ghiaia, questi pavimenti offrono una superficie drenante e antiscivolo. Sono spesso impiegati in giardini, vialetti pedonali e aree residenziali per la loro capacità di favorire il drenaggio dell’acqua piovani. Inoltre, risultano una soluzione ecologica e facilmente sostituibile in caso di necessità.

 

  • Betonelle autobloccanti in PVC: utilizzati soprattutto in ambienti industriali e sportivi, questi blocchi modulari in plastica rigida offrono un’elevata resistenza agli agenti chimici e alle sollecitazioni meccaniche. Sono facili da installare e da rimuovere, non richiedono particolari manutenzioni e sono disponibili in diverse colorazioni e finiture, permettendo un’ampia personalizzazione degli spazi.

 

  • Pavimento autobloccante in cotto: costituiti da elementi in argilla cotta ad alte temperature, questi pavimenti sono apprezzati per il loro aspetto rustico ed elegante. Resistenti al gelo e all’usura, vengono utilizzati in contesti sia residenziali che urbani, come porticati, piazze e giardini. Il cotto è un materiale naturale e traspirante, in grado di adattarsi armoniosamente all’ambiente circostante e di migliorare con il tempo grazie alla patina che si forma sulla superficie.

 

La tipologia più pregiata è quella in calcestruzzo stampato, anche perché concede un ampio margine di movimento in quanto a stili, design, texture.

 

Come si posa un pavimento autobloccante?

 

La posa del pavimento autobloccante è appannaggio degli esperti. Allo stesso tempo, il committente dovrebbe conoscere le varie fasi della posa, se non altro per esercitare un’efficace attività di monitoraggio.

 

  • Preparazione del fondo: il terreno viene scavato fino a una profondità adeguata, generalmente tra 20 e 40 cm a seconda del carico previsto. Successivamente, si compatta il fondo con un rullo o una piastra vibrante per garantire una base stabile.

 

  • Stesura dello strato di fondazione: si realizza uno strato di fondazione con materiale drenante, come ghiaia o pietrisco, di circa 15-30 cm. Questo strato viene livellato e compattato per garantire una distribuzione uniforme del peso e favorire il drenaggio dell’acqua.

 

  • Posa del letto di sabbia: sopra la fondazione si stende uno strato di sabbia di circa 3-5 cm, livellato con una staggia per ottenere una superficie uniforme. La sabbia serve ad accogliere i blocchetti e a facilitarne l’incastro.

 

  • Posizionamento dei blocchi: i blocchetti vengono posati seguendo il disegno desiderato, partendo da un punto fisso. Durante la posa, si lascia uno spazio minimo tra gli elementi per permettere l’incastro e si utilizza un martello in gomma per assestarli.

 

  • Riempimento delle fughe e compattazione finale: si sparge sabbia fine sulle fughe e si compatta l’intera superficie con una piastra vibrante per stabilizzare il pavimento. Eventuali eccessi di sabbia vengono rimossi per una finitura pulita.

 

Come potete notare, i passaggi sono piuttosto complessi, dunque assolutamente incompatibili con il concetto di fai da te.

 

A chi rivolgersi per la posa del pavimento autobloccante?

 

I prezzi, come abbiamo visto, non sono altissimi ma comunque significativi, soprattutto se si pensa alla metratura coinvolta. Ma c’è una buona notizia: è possibile risparmiare. Basta ottenere preventivi di qualità, confrontarli e individuare la soluzione migliore in termini di rapporto qualità prezzi.

 

Per preventivi di qualità, in questo caso, si intendono diverse offerte provenienti da ditte competenti e compliate dettagliatamente per facilitare la comparazione. Trovare proposte di questo tipo con la ricerca “classica”; che prevede il contatto diretto con l’azienda, è complicato e fa perdere tempo.

 

Meglio, dunque, affidarsi ai tool online per chiedere preventivi gratis, che sono finalizzati proprio a facilitare il confronto senza impegno. Un servizio come quello di Ristrutturare-Casa è facile, senza costi nascosti e ti mette in contatto con i migliori professionisti vicino a te.

 

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