Il restauro dei mobili è un’attività solo in apparenza sulla via dell’oblio. In realtà, è ancora in auge, soprattutto se i mobili in questione sono antichi (e non semplicemente vecchi) ed esprimono un valore affettivo e/o artistico.
Dunque, è interessante comprendere quanto possa costare il restauro dei mobili, magari antichi, magari peculiari nel design e nelle finiture. Ne parliamo qui: forniremo una stima dei prezzi e faremo una panoramica dei principali interventi.
Restaurare i mobili antichi o sostituirli?
Nonostante ciò, molti si chiedono se non sia il caso di sostituire un mobile, piuttosto che restaurarlo. Domanda più che legittima, e che apre a un altro quesito: esistono casi in cui, in assoluto, in restauro è la scelta più consona? Certamente sì.
- Valore affettivo: quando il mobile rappresenta un ricordo di famiglia o un legame con il passato, il restauro diventa quasi obbligatorio. In questi casi, non si tratta solo di un oggetto d’arredo, ma di un simbolo identitario che non può essere sostituito senza perdita emotiva.
- Pregio artistico: i mobili realizzati da artigiani rinomati o appartenenti a epoche storiche specifiche meritano di essere restaurati. La sostituzione farebbe perdere un patrimonio artistico irripetibile, mentre il restauro permette di riportare alla luce dettagli e lavorazioni di grande valore culturale.
- Qualità costruttiva: spesso i mobili antichi presentano una robustezza e una longevità impensabili per gli arredi moderni di fascia media. Restaurare un mobile di pregio significa mantenere un oggetto che, con le dovute cure, potrà durare ancora decenni.
- Sostenibilità: il restauro è una scelta ecologica, in quanto evita la produzione di nuovi mobili e il conseguente impatto ambientale. Riduce rifiuti, sprechi di materiali e consumo di energia, allineandosi a una visione più green dell’arredamento domestico.
Insomma, il restauro è indicato quando entrano in gioco affettività, arte, qualità e sostenibilità. Elementi più che ricorrenti di quanto si possa immaginare.
Quanto costa il restauro di un mobile?
Il costo per il restauro dei mobili è molto variabili. Di base, dipende dagli interventi necessari. Ad ogni modo, nella maggior parte dei casi si parla di decine o pochissime centinaia di euro.
Tabella dei prezzi
Qui di seguito, una tabella che mostra in modo plastico i prezzi medi per gli interventi di restauro, con un focus sui casi particolari (mobili molto antichi, mobili shabby chic).
Prestazione | Prezzi in € |
Sverniciatura mobili | 80 – 150 |
Trattamento antitarlo | 20 – 50 |
Consolidamento struttura | 50 – 300 |
Restauro mobili molto antichi | 100 – 1000 |
Restauro mobili shabby chic | 100 – 900 |
Restauro mobili: gli interventi più importanti
Abbiamo menzionato i principali interventi nella tabella dei prezzi. Qui entriamo nel dettaglio, spiegando a cosa servono e come si realizzano.
Sverniciatura
La sverniciatura è il primo passo di quasi ogni restauro, perché permette di rimuovere vecchi strati di vernice o finiture che, col tempo, hanno perso brillantezza o si sono deteriorati.
Questo intervento serve a riportare il mobile allo stato grezzo, così da poter lavorare sul legno in condizioni ottimali.
Esistono diversi metodi di sverniciatura: quella chimica, che utilizza prodotti specifici capaci di sciogliere la vernice; quella meccanica, che si serve di levigatrici, spatole o carta abrasiva; e quella termica, meno frequente, che sfrutta il calore per far sollevare la vernice.
La sverniciatura richiede grande attenzione: un intervento troppo aggressivo rischia di intaccare il legno sottostante, mentre un lavoro superficiale potrebbe lasciare residui che compromettono le fasi successive del restauro.
In genere, dopo la sverniciatura si procede con una pulizia accurata della superficie, così da eliminare ogni traccia di prodotto o polvere. Questo passaggio è fondamentale per permettere al legno di “respirare” e di accogliere al meglio nuove finiture, vernici o trattamenti protettivi.
Levigatura
La levigatura rappresenta la fase successiva alla sverniciatura ed è cruciale per ottenere una superficie uniforme, liscia e pronta a ricevere nuovi trattamenti.
Questo intervento serve a eliminare eventuali imperfezioni, segni, graffi e dislivelli lasciati dal tempo o dall’uso. La levigatura può essere eseguita manualmente, con carta abrasiva di diversa grana, oppure mediante levigatrici elettriche, che velocizzano il lavoro e garantiscono risultati più omogenei.
Determinante è la scelta della grana: si parte solitamente da una grana più grossa per eliminare le asperità più evidenti e si passa progressivamente a grane più fini per rifinire la superficie. Anche la direzione del movimento è importante: si lavora seguendo le venature del legno, per evitare di lasciare segni visibili.
Oltre a rendere il mobile più gradevole al tatto e alla vista, la levigatura facilita l’adesione dei prodotti che verranno applicati in seguito, come vernici, impregnanti o cere. Una levigatura mal eseguita può compromettere l’intero restauro, rendendo la finitura irregolare o poco resistente.
Eventuale ripristino funzionale
Non tutti i restauri si limitano all’aspetto estetico: in molti casi è necessario un ripristino funzionale del mobile. Ciò accade, ad esempio, quando le cerniere delle ante sono usurate, i cassetti non scorrono più correttamente o alcune parti strutturali hanno perso stabilità.
In queste situazioni, il restauro richiede interventi di tipo tecnico oltre che estetico. Il ripristino può consistere nella sostituzione di ferramenta danneggiata, nella riparazione o nel rifacimento di incastri, nella raddrizzatura di elementi deformati o addirittura nella ricostruzione di parti mancanti.
In quest’ultimo caso si utilizzano legni compatibili per caratteristiche e colore, così da garantire continuità visiva e resistenza.
Un’altra operazione frequente è il consolidamento delle strutture portanti: si interviene con colle specifiche, viti o perni, per restituire solidità a parti che col tempo si sono allentate.
Anche qui è fondamentale mantenere un approccio conservativo: il ripristino deve migliorare la funzionalità senza stravolgere l’autenticità del mobile.
Trattamento antitarlo
Il trattamento antitarlo è uno degli interventi più diffusi, poiché molti mobili antichi soffrono dell’attacco di insetti xilofagi. I tarli scavano gallerie nel legno, indebolendone la struttura e compromettendo, a lungo andare, la stabilità del mobile stesso. Riconoscerne la presenza è semplice: piccoli fori e polverina chiara sul pavimento sono i segni tipici.
Il trattamento può avvenire con diverse tecniche. Una delle più comuni è l’iniezione di prodotti chimici specifici all’interno dei fori, seguita da una protezione superficiale. In alternativa, si utilizza la fumigazione o la camera anossica, un metodo che elimina gli insetti privandoli di ossigeno.
Quest’ultima soluzione è particolarmente indicata per mobili di pregio, in quanto non lascia residui chimici.
In ogni caso, il trattamento antitarlo deve essere accompagnato da una fase preventiva, ovvero l’applicazione di prodotti protettivi che rendono il legno meno appetibile agli insetti. L’obiettivo è duplice: eliminare i tarli già presenti e impedire nuove infestazioni.
Un caso particolare: il restauro dei mobili shabby chic
Tra i casi particolare che abbiamo menzionato vi sono i mobili shabby chic. Ecco perché sono particolarmente “problematici” e quali interventi richiedono.
I mobili shabby chic rappresentano un caso particolare perché, a differenza degli arredi antichi, non hanno valore storico ma un valore estetico legato allo stile
Il problema principale è che spesso vengono confusi con mobili semplicemente usurati, quando invece il loro aspetto “invecchiato” è il frutto di una lavorazione voluta. Restaurarli richiede quindi un approccio diverso.
Gli interventi principali riguardano la protezione del legno e il ripristino delle finiture decorative: si procede con una levigatura leggera per eliminare solo le parti troppo compromesse, mantenendo però la tipica patina vintage.
A volte è necessario ripassare le velature di colore chiaro o aggiungere nuove cere per ravvivare l’effetto vissuto.
In questo caso il restauro non deve cancellare l’identità estetica del mobile, ma valorizzarla, conservando l’aspetto romantico e delicato che caratterizza lo stile shabby chic.
Come risparmiare anche sul restauro del mobile
I costi del restauro dei mobili sono generalmente accessibili, ma ciò non toglie che risparmiare sia sempre legittimo. L’unico rischio reale è che, nella fretta di abbassare le spese, si comprometta la qualità dell’intervento.
Per evitarlo basta richiedere e confrontare più preventivi: questa attività semplice garantisce trasparenza e offre una visione chiara del reale prezzo di mercato.
Il confronto funziona particolarmente bene per interventi come il restauro, che possono variare molto a seconda della ditta o del professionista scelto. I preventivi, infatti, devono essere dettagliati: devono indicare tipologia di interventi, materiali utilizzati, tempistiche e modalità di trattamento.
Preventivi di questo tipo si trovano soprattutto nei tool di richiesta preventivi online, che raccolgono offerte da più operatori e consentono al cliente di fare una scelta informata.
Tra i tool più efficienti, quello di Ristrutturare-Casa, che spicca per la garanzia di accesso alle ditte e ai professionisti più convenienti e competenti.
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