Ristrutturare casa in stile shabby chic

Ristrutturare casa in stile shabby

Ristrutturare casa in stile shabby… Un desiderio di molti, o almeno di chi ha avuto modo di apprezzare questo stile, magari durante un soggiorno in casa d’altri. Si tratta infatti di uno stile particolare, forse il più particolare degli stili cui può fare riferimento un’abitazione.

 

 

Lo stile shabby, infatti, segue un’idea estetica ben precisa, e anche piuttosto difficile da portare avanti. Si basa infatti su un delicato equilibrio che coinvolge sia l’elemento architettonico che quello estetico. 

Ne parliamo in questo articolo, ponendo l’accento proprio sull’elemento architettonico, fornendo dunque informazioni per ristrutturare casa in stile shabby

 

Cosa significa shabby

Prima di fornire indicazioni utili, è bene spiegare cosa si intenda per stile shabby. In realtà, si tratta di un diminutivo, in quanto il nome per esteso è “shabby chic”.

Ebbene, questi due termini descrivono piuttosto bene i significati e i principi di questo stile. Si traducono infatti come “sciupato ed elegante”. Forse proprio per questo lo stile shabby chic è così particolare, in quanto unisce due attributi in genere considerati agli antipodi, anche da un punto di vista sintattico: l’eleganza e l’usura. In genere, ciò che viene considerato elegante, è anche “perfetto”, e certamente non è suscettibile o non mostra i segni del tempo.

Nel caso dello stile shabby chic queste due caratteristiche non si limitano a essere presenti contemporaneamente, ma si valorizzano a vicenda, restituendo una sensazione di grande armonia. Questa si accompagna con una specie di atmosfera soffusa, che è frutto appunto della “rappresentazione dei segni del tempo”, immerso in un contesto almeno formalmente elegante. 

Tutto questo incide sui colori, sulla gestione delle luci, sulla gestione degli spazi e ovviamente sui materiali. Insomma, siamo di fronte a un modo di intendere l’abitazione organico, che richiede un intervento su più livelli, i quali devono essere tutti integrati. Le competenze necessarie sono numerose, per questo è bene evitare il fai da te, per evitare il classico effetto pugno in un’occhio. 

 

Le caratteristiche dello shabby chic

Dal punto di vista estetico e, soprattutto, urbanistico quali sono le caratteristiche tipiche dello stile shabby chic? Ebbene, essi riguardano sia il colore, che le forme, che i materiali. Lo ripetiamo: è uno stile particolare, che si gioca su un delicato equilibrio. Tra il design e il fuori luogo spesso il confine è sottile, quando si parla di shabby chic.

ll segreto, comunque, sta nell’inserire elementi che denotino eleganza, ma “sporcati” da un effetto “usura del tempo”. Tutto ciò che appare visibile deve sembrare vecchio, dove per vecchio non si intende difettoso e guasto, bensì “vissuto”. Non è un caso che le case ristrutturate e arredate in funzione shabby chic siano dotate tutte di una spiccata personalità.

Ad ogni modo, lo shabby chic predilige il bianco, valorizzato da tonalità sì pastello, ma sbiadite. Molto ricorrente è anche il beige. Per quanto riguarda le forme, spesso e volentieri si prediligono quelle arrotondante e abbastanza complesse, in quanto espressione di una idea di “eleganza e altri tempi”, quando il minimal, che invece predilige linee nette e sintetiche, non era per nulla diffuso.

Lo shabby chic però è anche luminoso, e prevede una gestione della luce naturale che punta all’abbondanza. L’idea di fondo, l’immagine che si intende riprodurre, è quella delle eleganti magioni di campagna, sempre battute dal sole. Per questo motivo, lo stile si caratterizza, oltre che per una disposizione strategica delle finestre (per fare entrare più luce), per favorire spazi più ampi possibili. Questi, infatti, sono luminosi quasi per definizione. 

 

Un consiglio per ristrutturare casa in stile shabby chic

Prima di parlare degli interventi (e descriverli) è bene fornire un consiglio. Trasformare un’abitazione normale in un’abitazione shabby, infatti, vuol dire agire su due direttrici. Da un lato, occorre premiare l’elemento architettonico, dunque realizzare interventi mirati, per poi occuparsi con altrettanta dedizione e cura per i dettagli dell’arredamento. 

Tra l’altro, parlando sempre dell’elemento architettonico, gli interventi sono di norma leggeri. Infatti, riguardano principalmente le finiture, come i rivestimenti e i serramenti. Solo in alcuni casi, e se l’immobile non offre luce sufficiente, è bene agire anche dal punto di vista planimetrico, dunque modificare la disposizione e le dimensioni dei locali. 

 

Cucina in stile shabby chic.

 

Gli interventi per ristrutturare casa in stile shabby

Ecco alcuni degli interventi necessari per ristrutturare casa in stile shabby. Precisiamo che in questo paragrafo non tratteremo l’arredamento, che è in effetti un elemento soggetto a ben altre dinamiche, che non quelle di tipo edilizio.

 

  • La tinteggiatura. E’ un intervento insostituibile. Se è vero che la partita si gioca anche sul colore, è necessario modificare la resa estetica della componente più visibile: le pareti. Di nuovo, è bene prediligere il bianco, o al massimo un azzurrino non vivace. E’ anche necessario realizzare effetti che, pur senza rilevare un reale stato di usura, comune sporchino con l’effetto tempo la resa estetica delle pareti.

 

  • La sostituzione dei rivestimenti. Ebbene, uno stile che incide sul colore non poteva ignorare la questione dei rivestimenti, quindi coperture parietali e pavimenti. In questo caso, occorre agire di design, e trovare componenti che dal punto di vista artistico offrano una sensazione “shabby”.

 

  • La sostituzione dei serramenti. Per quanto riguarda i serramenti, le necessità sono due: garantire il massimo della luminosità all’abitazione, e quindi all’occorrenza modificarne la disposizione; inserire serramenti che, di nuovo, si caratterizzino per una sensazione sì di eleganza, ma anche di vita vissuta, di “tempo che passa”.

 

  • La gestione degli spazi. Per lo stesso motivo, ovvero per la necessità di garantire il massimo della luce, è spesso necessario mettere mano alla planimetria, ed eventualmente creare degli open space. E’ infatti più alto il rischio che una stanza risulti buia, se è piccola.