Creare un open space

Creare un open space: come fare, prezzi

Creare un open space è un obiettivo di molti proprietari di casa. I miglioramenti sull’esperienza abitativa, rispetto all’assetto tradizionale, sono infatti palpabili. La questione è comunque molto complessa, in quanto coinvolge numerosi aspetti, da quello architettonico a quello estetico, dall’aspetto burocratico a quello economico.

 

 

Ne parliamo in questo articolo, offrendo una panoramica su questo tipo di interventi, elencando i costi da affrontare e qualche consiglio per garantirsi il risultato migliore (e in linea con le proprie esigenze estetiche).

 

Perché un open space

Prima di tutto è bene rispondere alla domanda: vale la pena creare un open space? La risposta è sì, ovviamente se se ne ha la possibilità e sono presenti le condizioni necessarie (ne parliamo nel prossimo paragrafo). I motivi per creare un open space sono tanti. Qui di seguito elenchiamo i principali. 

Luminosità. Creare un open space vuol dire rivoluzionare un immobile dal punto di vista della luminosità. Le pareti, questo è ovvio, rappresentano un ostacolo insormontabile alla diffusione della luce. Abbattere un tramezzo, e creare un unico grande locale consente di godere al massimo della luce naturale (e anche di quella artificiale). 

Spazio. Ovviamente, si vive meglio negli spazi ampi che negli spazi stretti. L’open space consente di ricavare locali molto ampi, adibiti magari alla zona giorno. Il prezzo da pagare, oltre che economico, è la rinuncia a una o più stanze, ma per la maggior parte delle persone è un prezzo più che giusto. 

Relazione. Questo è un aspetto che viene poco considerato, ma che incide molto. L’open space consente di creare locali adibiti alla socializzazione, in misura maggiore di quanto non possa fare un semplice salotto. Un salotto, infatti, può contenere un numero limitato di persone, mentre un open space aumenta a dismisura il numero di persone che possono essere accolte con la massima comodità. 

Flessibilità. La creazione di un open space non è mai un intervento definitivo. Se all’interno dell’open space è presente qualche elemento funzionale, tale per cui sarebbe giustificata la creazione di un ulteriore locale, l’open space non rappresenta affatto un ostacolo difficile da superare. Potrebbe essere sufficiente porre una parte in cartongesso, in una prospettiva di piena reversibilità. Dunque, l’open space è una scelta che strizza l’occhio al valore della flessibilità, sempre più importante quando si parla di edilizia residenziale.  

 

Le condizioni per creare un open space

Non sempre è possibile creare un open space. Infatti, è necessario che vengano rispettate alcune condizioni. La prima è l’assenza di corridoi, almeno in senso classico. Buona parte delle abitazioni, specie quelle costruite più di 20 anni fa, si caratterizzano per un aspetto spartano, ovvero per la presenza di un corridoio e di stanze ai suoi lati. Questo assetto rende molto problematico, seppur non impossibile, la creazione di un open space. Invece, l’assetto che più si confà alla realizzazione di un open space è quello che prevede la presenza di un soggiorno in entrata, o di una piccola hall.

Va anche considerata la disposizione dei muri portanti. E’ ovvio, se lo spazio del futuribile open space è occupato da un muro portante, è ovvio: non se ne può fare nulla.

Anche la disposizione degli impianti può essere un problema, a meno di non profondere particolari sforzi, anche economici, alla realizzazione dell’open space. 

 

Cosa considerare per la creazione di un open space

Se state pensando di creare un open space, non potete fare a meno di ragionare sull’esperienza abitativa. Ovvero, sull’esperienza abitativa a cui intendete giungere. L’open space incide molto da questo punto di vista, dunque è bene realizzare gli interventi sulla base di un’idea ben precisa. 

L’arredamento è un altro aspetto da non prendere alla leggera. Anche perché pone in essere spunti importanti, che possono determinare una certa distanza rispetto alle classiche operazioni di scelta dell’arredamento. Infatti, arredare un open space è diverso da arredare un soggiorno o qualsiasi altra stanza. Anche qui, occorre partire dalla propria idea di open space, dalla propria idea di esperienza abitativa. Il consiglio è di farsi seguire da un esperto, magari specializzato nell’interior design. 

Ovviamente, un aspetto da prendere seriamente in considerazione è anche l’impresa edile. In questo come in tutti gli interventi che coinvolgano il concetto di ristrutturazione, il risultato finale dipende soprattutto dal grado di competenza dell’impresa. Scegliete dunque imprese con esperienza, che abbiano maturato un certo know-how proprio nella realizzazione degli open space, se possibile poco costose.

 

open space

 

Permessi e costi dell’open space

Creare un open space costa molto? In realtà no. Certo, i prezzi sono variabili. Essi infatti dipendono da molti fattori, quali le tipologie di intervento (nello specifico) che è necessario realizzare e le esigenze dell’impresa, che può essere più o meno accomodante per ciò che riguarda i costi. Ad ogni modo, se si considera solo la parte edilizia, che poi si riduce al semplice abbattimento di un tramezzo, ce la si potrebbe cavare con meno di 1500 euro. Se si considera anche la parte per così dire “estetica”, e quindi l’arredamento, si raggiungono le svariate migliaia. Fornire cifre, in questo caso, sarebbe presuntuoso dal momento che il prezzo dei mobili è estremamente variabile, poiché coinvolge elementi quasi il design e il lusso.

Cosa si può dire, invece, dei permessi? Il quadro è abbastanza chiaro, il legislatore almeno questa volta non ha dato adito a fraintendimento di sorta. Quando la creazione di un open space richiede solo l’abbattimento dei tramezzi, è necessaria la CILA (permesso corrispondente ai cambi di planimetria). Quando gli interventi coinvolgono anche gli impianti, magari con modifiche al disegno originario, è necessaria la SCIA (permesso propedeutico a tutti gli interventi sulle parti strutturali).

 

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