Soluzioni e consigli su come fare per ristrutturare un bagno cieco.

Ristrutturare un bagno cieco: soluzioni e consigli

Ristrutturare un bagno cieco pone in essere sfide che spesso vanno oltre quelle imposte dai bagni “normali”.

 

 

Ovviamente, a incidere sono le peculiarità di questa tipologia di locale. Dunque vale la pena affrontare il tema a 360 gradi, parlando delle difficoltà connesse alla gestione dei bagni ciechi nonché degli interventi specifici e generali che potrebbero rendersi necessari.

 

Cos’è il bagno cieco

Prima di tutto, è necessario chiarire cosa si intenda per bagno cieco. In un certo senso, è lo stesso termine a fornire una spiegazione. Per bagno cieco, infatti, si intende un bagno privo di finestre. L’idea di un bagno privo di finestre può risultare balzana, a tratti persino pericolosa o illegale.

In realtà, sono piuttosto diffusi, soprattutto all’interno di immobili di vecchissima fattura o che di recente hanno subito frazionamenti. Ovviamente, la presenza di un bagno cieco è perfettamente legale, a patto che serva un locale destinato non al pubblico bensì ad abitazione privata, e che sia supportato da un sistema di aerazione forzata.

Il bagno cieco ha anche i suoi vantaggi, per quanto possa sembrare strano. Infatti, permette di procedere con dei frazionamenti anche quando la disposizione naturale dei locali non consente l’apertura di nuove finestre. Inoltre, consente di ricavare un secondo bagno in un immobile pensato in origine per ospitarne solo uno. La presenza di servizi igienici alternativi è una comodità per alcuni irrinunciabile, soprattutto quando nello stesso immobile vivono molte persone.

A dispetto di quanto suggerisce l’immaginario collettivo, il bagno cieco non è necessariamente un bagno di serie B. Può esprimere un suo livello di pregio, specie se si agisce lato illuminazione. Ovviamente, l’assenza della finestra è destinata a causare un certo disagio, sicché nella stragrande maggioranza dei casi i bagni ciechi, a differenza dei bagni tradizionali, sono esclusivamente locali di servizio piuttosto che spazi deputati al relax.

 

Gli interventi standard per un bagno cieco

Le peculiarità del bagno cieco sovente richiedono interventi specifici, estranei agli altri spazi della casa. Altrettanto spesso, però, gli interventi sono “normali”, del tutto simili a quelli richiesti dai bagni standard, dalla cucina, dal salotto, dalla camera da letto. Iniziamo proprio da questi ultimi.

Ristrutturare un bagno cieco può voler dire, molto banalmente, intervenire sulle finiture, ovvero sui rivestimenti pavimentali e murari. Un intervento classico ma sempre apprezzato in quanto, a un costo tutto sommato moderato, consente di cambiare il volto del locale. Da questo punto di vista, non si segnalano differenze con il medesimo intervento, ma realizzato in altri spazi della casa.

 

Un bagno cieco completamente ristrutturato.

 

Ristrutturare un bagno cieco può voler dire mantenere, riparare o rifare l’impianto idrico. Una evenienza per fortuna non molto frequente, ma che può verificarsi. In questo caso, occorre agire nell’immediato, in quanto i disagi di un impianto idrico non funzionante possono essere numerosi e gravosi.

Anche la trasformazione di una vasca in doccia e viceversa è un intervento appannaggio del bagno cieco. Tra l’altro, la trasformazione della vasca in doccia è richiesta sempre più di frequente, in quanto consente di risparmiare spazio. Una necessità molto pressante, quando si parla di bagno cieco. Di norma, infatti, sono molto piccoli in quanto spesso nascono dalla penuria di spazio.

Altri interventi standard, condivisi con il bagno comune, sono la sostituzione dei sanitari o le modifiche all’arredamento (che riguardano il design più che l’edilizia).

 

Gli interventi specifici per il bagno cieco

Alcuni interventi sono specifici del bagno cieco e derivano dalle sue peculiarità. Esse vanno ricondotte all’assenza di finestre, che pone in essere “sfide” riguardanti l’illuminazione e l’aerazione, due necessità sempre urgenti, ma ancora di più quando si parla di servizi igienici.

Ad ogni modo, l’intervento più richiesto e più urgente, quando si parla di bagno cieco, è proprio la riparazione del sistema di aerazione. Una necessità data dal rischio umidità, che aumenta negli spazi chiusi, e ovviamente dalle questioni legate alla vivibilità degli spazi. Riparare il sistema di areazione non è complicato, anche perché spesso la perdita di performance è causata dalla sporcizia accumulata nel condotto. Quando vi è una rottura meccanica, però, l’intervento è più serio e potrebbe richiedere anche opere murarie.

Un intervento collaterale è richiesto in presenza di un sistema di areazione comunque funzionante, ma che genera dei fastidi. Il riferimento è alla rumorosità. I sistemi di aerazione “vecchi” producono molto inquinamento acustico. Quelli nuovi sono per lo più silenziosi. Da qui nasce la volontà di procedere con la sostituzione.

Un intervento altrettanto richiesto, o per meglio dire una serie di interventi, riguarda l’illuminazione. Il bagno cieco è di norma buio, quindi l’illuminazione deve essere completamente artificiale. Può capitare che l’impianto attuale sia rotto, e quindi l’intervento debba provvedere al ripristino delle condizioni di vivibilità.

Può accadere, però, che l’impianto sia funzionante, ma demodé o poco performante. In questo caso, il rifacimento dell’illuminazione del bagno cieco diventa un’occasione per cedere alle sirene del design. Al giorno d’oggi, l’illuminazione è quasi un elemento di arredo, e contribuisce a creare atmosfere ed esprimere gli stili più raffinati.

Quanto costano questi interventi? I prezzi sono estremamente variabili. Dipendono dalle caratteristiche, dalla gravosità e dalla pervasività dei lavori, ma anche dall’esigenza della singola impresa. Il consiglio è di richiedere sempre i preventivi, magari a più imprese, e confrontarli. Solo in questo modo si potranno contestualizzare le cifre e si potrà tentare con successo la strada del risparmio.