La rimozione dell’amianto è importante ma anche delicata. Ne va della salute delle persone. Sono infatti assodati i rischi sanitari dell’amianto (vedi mesotelioma pleurico). Allo stesso tempo ciò non vieta di ricercare il massimo risparmio.
L’importante è sapere come fare, ovviamente senza compromettere la qualità del risultato finale. Lo spieghiamo qua. Ma prima, una guida sull’intervento in sé e una stima dei costi.
Eternit (amianto): una sostanza molto pericolosa
Prima di parlare di tecniche per risparmiare e di cifre, è bene fare una panoramica sull’amianto. L’amianto è una sostanza pericolosa e altamente dannosa per la salute, in particolare per la sua capacità di rilasciare fibre microscopiche nell’aria, facilmente inalabili. Queste fibre, una volta penetrate nei polmoni, possono causare gravi patologie, tra cui asbestosi, mesotelioma e carcinoma polmonare.
La pericolosità dell’amianto deriva anche dalla resistenza alla degradazione naturale e dalla facilità con cui le sue particelle si disperdono nell’aria quando il materiale si deteriora o viene danneggiato. I tempi di latenza delle malattie correlate all’amianto sono molto lunghi, spesso superiori a 20-30 anni, rendendo difficile diagnosticare l’esposizione fino alla comparsa dei primi sintomi.
L’amianto è un problema in quanto, fino a pochi decenni fa, veniva considerato un eccellente materiale da costruzione. Dunque, per un certo periodo è stato impiegato ampiamente. Il risultato? Molte case contengono ancora amianto, nonostante le opere di bonifica sempre più frequenti.
Quanto costa la rimozione dell’amianto?
Il costo della rimozione dell’amianto, va detto, non è molto alto. Si parla di pochissime decine di euro al metro quadro. Certo, la spesa può pesare, soprattutto se si considera che da essa deriva non deriva un beneficio estetico o funzionale, ma corrisponde a un obbligo (per quanto impattante sulla propria salute).
Tabella dei prezzi per rimozione e bonifica amianto
Di seguito, una tabella dei prezzi che prende in considerazione dimensioni e tecniche di intervento, soprattutto lato smaltimento.
Prestazione | Costo €/mq |
Rimozione dell’amianto (superficie <100 mq) | 13-26 |
Rimozione dell’amianto (superficie <100 mq) | 6-17 |
Bonifica con incapsulamento | 14-28 |
Bonifica con confinamento | 22-37 |
Come si rimuove l’amianto?
La rimozione dell’amianto è una procedura delicata e regolamentata, che richiede l’intervento di aziende specializzate autorizzate, in grado di gestire in sicurezza tutte le fasi dell’operazione. Prima di ogni intervento, viene effettuata un’accurata valutazione dei rischi e un sopralluogo per identificare l’estensione e lo stato di conservazione del materiale contenente amianto.
Una volta verificata la necessità di rimozione, viene predisposto un piano operativo. Durante la rimozione, l’area interessata viene isolata per evitare la dispersione delle fibre. Gli operatori utilizzano dispositivi di protezione individuale specifici, tra cui maschere respiratorie con filtri ad alta efficienza e tute monouso, per proteggersi dal rischio di inalazione delle fibre di amianto.
Le superfici in amianto vengono trattate con sostanze incapsulanti, che riducono il rilascio di fibre nell’aria, agevolando la loro rimozione sicura. Dopo l’applicazione di questi prodotti, il materiale viene smontato e collocato in appositi contenitori sigillati ed etichettati.
Al termine della rimozione, l’intera area viene bonificata e sottoposta a verifiche per accertare l’assenza di fibre residue nell’ambiente. I rifiuti contenenti amianto vengono smaltiti in discariche autorizzate, seguendo norme specifiche per il trasporto e la conservazione.
La gestione post-operativa prevede, infine, un monitoraggio dell’aria per garantire che l’area sia completamente sicura per un nuovo utilizzo, in conformità con le disposizioni di sicurezza ambientale. Esistono anche alternative alla rimozione, e che vengono realizzate quando la rimozione vera e propria risulterebbe troppo pericolosa: l’incapsulamento e il confinamento.
Cosa sono l’incapsulamento e il confinamento dell’amianto?
L’incapsulamento consiste nell’applicare una sostanza protettiva direttamente sulla superficie del materiale contenente amianto. Questo prodotto crea un rivestimento che impedisce il rilascio di fibre nell’aria, mantenendo stabile il materiale senza necessità di rimozione immediata. All’incapsulamento può seguire la rimozione in senso stretto.
Il confinamento, invece, prevede l’installazione di barriere fisiche attorno al materiale in amianto, azione che separa la sostanza dagli spazi utilizzati ed evita che le fibre si diffondano. Solitamente, il confinamento viene usato in aree in cui l’amianto è presente ma non può essere rimosso facilmente.
Come funziona lo smaltimento dell’amianto?
Parliamo ora di un intervento collaterale, ma altrettanto delicato e soprattutto obbligatorio: lo smaltimento dell’amianto rimosso. Ovviamente, è in capo all’impresa che esegue i lavori.
Lo smaltimento dell’amianto segue procedure rigorose per evitare la dispersione di fibre tossiche nell’ambiente. Dopo la rimozione, l’amianto viene collocato in appositi contenitori sigillati e resistenti, conformi alle normative, che prevengono il rilascio di fibre durante il trasporto. Questi contenitori sono etichettati con avvisi di pericolo specifici per agevolare il trattamento sicuro in tutte le fasi.
Il materiale rimosso viene poi trasportato verso discariche autorizzate per il trattamento e lo smaltimento dell’amianto, strutture appositamente attrezzate per ricevere e gestire rifiuti contenenti amianto in conformità alle normative ambientali. Qui, il materiale è collocato in celle di contenimento che impediscono la contaminazione del suolo e delle falde acquifere. Le discariche attrezzate devono inoltre rispettare rigide disposizioni per monitorare nel tempo l’integrità delle aree di smaltimento.
In alcune circostanze, l’amianto può essere trattato termicamente o chimicamente per renderlo innocuo prima dello smaltimento definitivo, ma questi processi sono complessi e non sempre utilizzati. Ovviamente le procedure di smaltimento sono accompagnate da una documentazione precisa che attesta ogni fase del processo, garantendo trasparenza e tracciabilità delle operazioni, per tutelare l’ambiente e la salute pubblica.
Come risparmiare sulla rimozione amianto?
Da quanto sopra deriva che la rimozione dell’amianto è un intervento delicato. Questa “delicatezza” si traduce in una procedura burocratica a sé stante, che non ha nulla a che vedere con la rimozione di altri materiali e che impone degli obblighi anche lato utente.
Cosa deve fare, quindi, chi commissiona la rimozione dell’amianto? Deve ovviamente contattare una impresa specializzata in questa attività e regolarmente abilitata a svolgere. Successivamente, deve compilare la documentazione che l’impresa medesima sottopone. Documentazione che verrà poi spedita all’ASL, che autorizza gli interventi e commissiona le eventualità attività di verifica.
Tale procedura comporta di accollarsi i costi di rimozione e smaltimento dell’amianto: prezzi che non sono alti e che possono essere ridotti ulteriormente. Il metodo facile ed efficace: confrontare più offerte per farsi un’idea del mercato e imparare a riconoscere le migliori opportunità.
Il consiglio è di affidarsi ai tool specializzati che offrono ipotesi di costo a stretto giro e in una forma che facilita l’analisi. Un servizio di richiesta preventivi online come quello di Ristrutturare-Casa è gratuito, rapido e trasparente e ti permette di completare l’operazione di rimozione amianto con il supporto dei migliori professionisti di zona.