Riciclo dell’acqua e irrigazione del giardino per una ristrutturazione green

 

Sistema di Irrigazione Automatica del Giardino Avanzato

 

Riciclo dell’acqua e irrigazione del giardino: due concetti strettamente collegati. A fare da trait d’union è l’impianto di depurazione, che consente di recuperare le acque reflue e quindi di utilizzarle per irrigare il giardino. Ne parliamo qui, spiegando come funziona, a chi rivolgersi e come risparmiare con i bonus fiscali.

 

Riciclo dell’acqua a uso irriguo, quali sono i vantaggi?

 

Il riciclo dell’acqua, e nello specifico delle acque reflue, rappresenta una soluzione davvero utile per assicurare al proprio giardino tutte le risorse necessarie per l’irrigazione.

 

Per inciso, con il termine “acque reflue domestiche” si intendono i liquidi prodotti dalle attività in casa perché vengono convogliati attraverso gli scarichi. Rispetto alle acque reflue industriali contengono in prevalenza sostanze organiche e quindi sono più facili da trattare.

 

Ad ogni modo, quali vantaggi garantisce il riciclo dell’acqua?

 

Il vantaggio più evidente consiste nel risparmio. Persino il giardino più piccolo, cagiona consumi per svariate centinaia di euro all’anno. Adottare un metodo che consente di fare a meno della rete pubblica, dunque, significa tirare un bel solito di sollievo.

 

Un altro vantaggio consiste nel superamento del rischio disservizi tipico dell’approvvigionamento alla rete pubblica. Infatti, garantisce un flusso costante di acqua nel giardino.

 

È quindi utile approfondire l’argomento. Con l’aiuto di Dora Baltea, azienda impegnata nella produzione di impianti di depurazione, forniremo informazioni sui meccanismi del riciclo acqua. Infine, approfondiremo una questione importante: i bonus fiscali riservati alle ristrutturazioni green, e quindi anche all’installazione di impianti di depurazione a uso irriguo.

 

Riciclo dell’acqua e irrigazione giardino: esistono bonus fiscali?

 

Il legislatore da tempo si sta muovendo in una direzione green virgolette, incentivando gli interventi di ristrutturazione che puntano alla riduzione delle emissioni e dei consumi. In questa prospettiva, non stupisce che tra gli interventi agevolati figuri proprio l’installazione di impianti finalizzati al riciclo dell’acqua.

 

Stiamo parlando del Bonus Verde, che permette di detrarre dall’Irpef il 36% della spesa sostenuta per interventi di ristrutturazione particolarmente ecologici e che, allo stesso tempo, coinvolgono gli spazi verdi, come il giardino per l’appunto.

 

La detrazione non può essere goduta una tantum, ma va spalmata in dieci quote annuali. Ciò non è necessariamente uno svantaggio, visto che gli impianti possono costare anche parecchio e si rischierebbe di non essere capienti qualora si dovesse detrarre tutto in un’unica soluzione.

 

Come si ricicla l’acqua

 

È complesso spiegare in poche righe come funzionano gli impianti di depurazione e il riciclo dell’acqua. Possiamo però presentare alcuni principi basilari, ovvero le fasi di cui è composta la maggior parte dei trattamenti.

 

  • Grigliatura. Questa fase è finalizzata alla rimozione delle componenti solide e grossolane, di solito visibili a occhio nudo.

 

  • Dissabbiatura e disoleatura. Questa fase è finalizzata alla rimozione delle componenti medie e piccole. L’acqua viene pesantemente insufflata, in modo da creare dei turbini che movimentano le sostanze da eliminare verso l’alto.

 

  • Sedimentazione. In questa fase, le sostanze rimanenti, di natura organica e di carattere molecolare, vengono attaccate da batteri forniti direttamente dall’impianto, che creano colonie batteriche e procedono alla scomposizione.

 

A chi rivolgersi

 

E’ bene rivolgersi a chi produce impianti di depurazione, e quindi adatte al riciclo dell’acqua, specificatamente riservati all’uso domestico. In buona parte dei casi, gli impianti vengono semplicemente adattati, dunque appaiono sovradimensionati e molto costosi.

 

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