Autorizzazioni per solare plug and play: facciamo chiarezza

 

 

La domanda di fotovoltaico da balcone plug and play, detto anche fotovoltaico a spina, è cresciuta esponenzialmente durante il 2022, soprattutto a causa della crescita esponenziale delle quotazioni dell’energia elettrica. Per questo motivo, gli italiani si sono messi alla ricerca di soluzioni concrete per contenere il caro bollette, che andassero oltre i luoghi comuni.

 

Il solare plug and play, infatti, si presenta come una soluzione adatta praticamente a tutte le abitazioni, pensata in particolar modo per condomini e appartamenti e anche per chi abita in affitto.

 

Nessuna autorizzazione, solo una comunicazione

 

Un noto sito di vendita online di questi prodotti, https://eshop.abbassalebollette.it/, recita più o meno così nella descrizione degli impianti: “Facile da installare, non richiede nessuna autorizzazione ed entra subito in produzione. Basta collegare la spina!”. Sarà davvero così?

 

La risposta è: si. Effettivamente per impianti fotovoltaici domestici di tipo plug and play, non è richiesta alcuna autorizzazione preventiva ed è sufficiente, una volta installato il pannello, effettuare una comunicazione al distributore locale, chiamata Comunicazione Unica, così come previsto dalla delibera ARERA 315/2020/R/EEL del 4 agosto 2020, con i dati tecnici del dispositivo installato. Tra l’altro, nella maggior parte dei casi, il distributore di zona consente di effettuare l’invio di tale comunicazione direttamente online, in pochi minuti e senza particolari sbattimenti.

 

A questo punto, tuttavia, occorre fare una precisazione. Per tutti coloro che abitano in un condominio, è necessario verificare che il regolamento condominiale non vieti l’installazione di tali impianti. Molti condomini, infatti, prevedono dei regolamenti che vietano ogni elemento decorativo che vada a modificare l’estetica della facciata dell’edificio o, comunque, prevede che ogni elemento apposto sulla facciata debba essere approvato a maggioranza dall’assemblea condominiale.

 

Per questo motivo, per chi abita in condominio, prima di procedere all’acquisto di un impianto di questo tipo, sarebbe opportuno contattare l’amministratore e fare presente l’intenzione di installare l’impianto.

 

Questi pannelli, dotati di micro inverter integrato, sono soggetti alla procedura semplificata di autorizzazione, per cui non esistono vincoli normativi al loro posizionamento. A meno che l’immobile non sia sotto diretto vincolo paesaggistico della soprintendenza, gli enti non possono vietare l’installazione. Questa è sicuramente un’ottima argomentazione da allegare all’eventuale richiesta dell’assemblea condominiale.

 

A cosa serve la Comunicazione Unica al Distributore

 

Come specificato – su abbassalebollette.it – in questa guida alla comunicazione unica al distributore, la comunicazione serve per permettere al distributore locale di energia elettrica di verificare che il contatore sia bidirezionale e predisposto ad operare con un impianto di produzione di corrente, in modo da garantire la corretta contabilizzazione della sola corrente effettivamente prelevata dalla rete.

 

Nello specifico, il distributore locale ha 10 giorni di tempo per effettuare le verifiche e gli eventuali interventi di adeguamento. Passato questo termine, l’impianto viene registrato nell’anagrafe nazionale e viene comunicato un codice impianto a chi ha fatto la richiesta.

 

La normativa, tuttavia, effettua una importante distinzione tra gli impianti con potenza inferiore ad 800 W, e tale differenza influisce anche sul tipo di documentazione da allegare alla Comunicazione unica. Per l’ARERA, infatti, si definiscono:

 

  • fotovoltaico plug and play gli impianti con potenza < 350 W
  • mini fotovoltaico per gli impianti con potenza < 800 W

 

Per gli impianti non plug and play, dunque per quelli > 350 W e < 800 W, è necessario allegare anche uno schema unifilare dell’impianto, firmato da un elettricista, che certifichi che la presa a cui è collegato l’impianto è dedicata e collegata direttamente al quadro elettrico.

 

Dunque, nel caso di impianti NON plug and play con potenza <800 W è necessario l’intervento di un elettricista per l’installazione, mentre per un impianto plug and play < 350 W non è richiesto.

 

La convenienza del Fotovoltaico Plug and Play

 

I pannelli solari sono un ottimo modo per generare energia green e sostenibile per la propria casa. Se si vive in un appartamento o in una casa con un ampio balcone o una terrazza esposta a sud, l’installazione dei moduli fotovoltaici direttamente su queste superfici è più conveniente rispetto all’installazione di un impianto tradizionale sul tetto. Il vantaggio del fotovoltaico Plug and Play è che è facile da installare, richiede poca manutenzione e ha un basso impatto sull’ambiente rispetto ai sistemi convenzionali.

 

Un pannello plug and play produce circa 450 kWh di energia all’anno. Questa corrente non può essere accumulata tramite batterie, in quanto la normativa attuale lo vieta, per cui la corrente autoprodotta deve essere consumata il più possibile mediante autoconsumo per non perdere i vantaggi dell’impianto. La corrente non autoconsumata, infatti, viene ceduta alla rete nazionale senza che questa venga retribuita.

 

Per chi utilizza molti elettrodomestici in fascia F1, la più costosa in caso di tariffa bioraria, la possibilità di coprire buona parte dei consumi con l’energia prodotta dal pannello solare è sicuramente un grande vantaggio. Con le quotazioni dell’energia in crescita esponenziale negli ultimi mesi e la presenza delle detrazioni fiscali al 50%, un pannello solare plug and play da balcone si ripaga in media in 3-4 anni, secondo le stime effettuate dal portale Abbassalebollette.it, garantendo poi risparmi in bolletta per altri 20 anni almeno.

 

 

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