Cambiare pavimento senza demolire

Cambiare pavimento senza demolire si può?

Si può cambiare il pavimento senza demolire? La risposta è affermativa. A patto, ovviamente, di ricorrere ad alcune tecniche recenti e a una impresa edile specializzata in questa tipologia di interventi.

 

 

La questione è comunque complessa. Anche perché esistono molte tecniche che consentono di cambiare il pavimento senza ricorrere alla demolizione. Vale comunque la pena di affrontare la questione, pur complessa che sia, visti i vantaggi che le soluzioni senza demolizioni configurano.

 

Gli svantaggi della demolizione

Nell’immaginario collettivo, per cambiare il pavimento è necessario demolirlo, dunque agire di martello pneumatico, rimuovere mattonelle e altri materiali, pulire e applicare il nuovo rivestimento. In effetti, fino a qualche anno fa, questa era l’unica soluzione adottabile. Una soluzione che, come si può evincere, reca parecchi svantaggi.

Costi. L’impresa edile o il semplice muratore libero professionista che realizza materialmente la demolizione, impiega tempo e fatica. Il ché, per il committente, si traduce in una maggiore spesa (almeno rispetto alla soluzione senza demolizione).

Tempistiche. Questo passaggio è molto intuitivo. Infatti, un discorso è installare un pavimento sopra quello vecchio, ben altro discorso è demolire quello vecchio e sostituirlo completamente.

Rumore e sporco. Il processo di demolizione, per quanto realizzato con perizia, è comunque molto disagevole. Vengono generati detriti, polvere, sporcizia e, soprattutto, tanto rumore.

Come cambiare il pavimento senza demolire

Come già specificato, esistono molte tecniche per cambiare il pavimento senza demolire. A ognuna corrisponde un tipo di pavimento. Ecco quelli più diffusi e apprezzati.

Pavimenti incollati

In questo caso, vengono utilizzate, per giunta in maniera abbondante, delle sostanze adesive. La posa è relativamente semplice, per quanto richieda più tempo rispetto alle altre tecniche. Inoltre, è necessariamente vincolata ad alcune precise condizioni. Infatti, non è possibile incollare un pavimento sull’altro sempre e comunque.

La condizione principale, ma irrinunciabile, riguarda le caratteristiche del vecchio pavimento. Questo deve essere in ottime condizioni. Una qualsiasi lesione, ma anche le deformazioni causate dall’umidità, possono rendere vano l’utilizzo della tecnica “con colla”. Il motivo è semplice: affinché la colla garantisca la massima aderenza, è necessario che la superficie di appoggio (il vecchio pavimento appunto) sia completamente liscia e regolare.

Ciò rende il “pavimento incollato” una soluzione da adottare soprattutto quando l’estetica è l’unica motivazione per il cambio pavimento.

Pavimenti flottanti

Discorso radicalmente diverso per i pavimenti flottanti. Questi non necessitano di colla né di qualsiasi altro materiale adesivo. Vengono di fatto appoggiati sul vecchio pavimento. La stabilità è garantita da specifici meccanismi a incastro, secondo un approccio definito universalmente come “autobloccante”.

 

 

Pavimento flottante

 

A differenza dei pavimenti con colla, i pavimenti flottanti possono essere applicati anche quando il vecchio rivestimento versa in cattive condizioni, presenta lesioni e asperità varie. Dunque, siamo di fronte a una tecnica estremamente versatile, che può essere realizzata in una vasta gamma di situazioni.

Se state pensando a questo metodo, sappiate che le soluzioni sono numerose. Ecco quelle più in voga e apprezzate.

Moquette in telo. Se la moquette è in listone, è un rivestimento flottante a tutti gli effetti. Altrimenti necessita comunque di una guaina biadesiva. In ogni caso rappresenta una soluzione molto rapida e di sicuro impatto estetico. Inoltre, è molto confortevole in virtù della sua estrema morbidezza. Certo, richiede qualche attenzione in più in fase di pulitura.

Pavimenti in laminato. Questa soluzione si caratterizza per l’eccellente resa estetica ma anche per una marcata funzionalità. Il laminato è infatti capace di resistere ottimamente alle sollecitazioni meccaniche, dunque si presta a locali molto frequentati. Il sistema a incastro garantisce poi una elevata stabilità senza necessità di applicare colla o altri materiali adesivi. In genere, i pavimenti in laminato sono spessi tra i 6 e i 12 mm, a cui si aggiungono di 3mm di tuplex, uno strato necessario per garantire l’incastro tra i listoni.

Parquet prefiniti. E’ la migliore soluzione, se puntate alla comodità ma non volete rinunciare all’impatto estetico del parquet. La posa è veramente semplice, anche perché i listoni di parquet vengono prodotti direttamente con gli incastri. Dunque, è sufficiente poggiarli, senza necessità alcuna di materiali adesivi, guaini e strati suppletivi. Inoltre, proprio in virtù della meccanismo a incastro (molto semplici) possono essere rimossi in poco tempo e senza sforzo. L’unico punto debole dei parquet prefiniti è una certa suscettibilità ai graffi.

Pavimenti in PVC LVT. Rappresentano una soluzione molto particolare, che solo negli anni recenti si è diffusa anche nei contesti domestici. Questi pavimenti sono realizzati in polivinilcloruro di alta gamma. Si caratterizzano per due pregi in particolare: in primo luogo, l’impatto estetico, che è davvero notevole (benché afferente spesso a uno stile minimal), secondariamente le dimensioni. Le lastre di PVC LVT sono sempre ultra-sottili (possono raggiungere i 4 mm). In questo modo, è molto semplice trasportarle e posarle.

 

 

 

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