Come ristrutturare una casa appena acquistata

Cosa fare per ristrutturare una casa appena acquistata

Cosa fare per ristrutturare una casa appena acquistata? E’ la classica domanda che emerge all’improvviso, che indica un’esigenza che passa in secondo piano, almeno fino a quando non ci si trova nella situazione. Nella maggior parte dei casi, infatti, chi acquista una casa “non nuova” sente il bisogno di intervenire più o meno in profondità.

 

 

In questo articolo parliamo di cosa fare per ristrutturare una casa appena acquistata, cercando di individuare le esigenze più frequenti e gli interventi più richiesti. 

 

Le particolarità degli immobili appena acquistati ma non nuovi

Nella maggior parte dei casi, gli acquisti di abitazione riguardano edifici non nuovi. Sia chiaro, con “non nuovi” non si intendono fatiscenti o vecchi, ma semplicemente costruiti non di recente, da più di cinque anni per essere precisi. Il motivo è semplice: costano di meno, in alcuni casi molto di meno. 

Tuttavia, gli immobili di questo tipo presentano alcune caratteristiche che, in certi casi, potrebbero far emergere la necessità di intraprendere un percorso di ristrutturazione. In primis, perché un certo grado di usura si registra quasi sempre. Secondariamente, e forse è proprio questo l’aspetto più importante, perché un immobile conserva sempre la traccia del suo proprietario, dal punto di vista estetico e funzionale ovviamente. Il rischio è di avvertire l’immobile come se fosse ancora di qualcun altro. 

Ecco, quindi, che anche in presenza di un grado di funzionalità elevato e di un livello di usura minimo, si avverte la necessità di ristrutturare casa. Molto spesso, non è sufficiente agire sull’arredamento. Di seguito elenchiamo alcuni degli interventi che vengono avvertiti necessari quando si acquista un immobile. 

 

La tinteggiatura

Nell’immaginario collettivo, la classica “mano di pittura” è un must quando si entra effettivamente in possesso di un immobile. In primo luogo, per garantire un po’ di freschezza estetica alla casa, per farla apparire come nuova (in un certo senso). Tuttavia, la tinteggiatura si rende necessaria soprattutto in un caso: ovvero quando il precedente proprietario ne aveva applicata una eccessivamente personalizzata, o qualificante dal punto di vista estetico. Nella fattispecie, l’aspetto delle pareti risponde a quello che è il suo gusto estetico, e non a quello dei nuovi proprietari.

Nelle ipotesi peggiori, poi, la mano di vernice si rende necessaria per motivi più legati alla funzionalità e all’esperienza abitativa. Il riferimento è alle pareti rovinate dalle macchie di umidità. SIa chiaro, questo è un intervento emergenziale: se non contingenti, le macchie rischiano di ritornare se non si affronta in maniera precisa e chirurgica la causa dell’umidità stessa. 

 

La tinteggiatura è uno dei primi interventi da fare per ristrutturare una casa appena acquistata.

 

La sostituzione dei rivestimenti

La questione dei rivestimenti è soprattutto estetica. Al fine di non dare adito a fraintendimenti, è ene specificare che per rivestimento si intende sia quello delle pareti (es. in cucina o in bagno) sia quello “a terra”, dunque la pavimentazione. Anche in questo caso, anzi ancor di più in questa fattispecie, i rivestimenti sono frutto non solo di una necessità funzionale ma anche del gusto estetico del proprietario. Chi acquista un’abitazione, dunque, si ritrova con dei rivestimenti scelti da altri, che nella maggior parte dei casi non incontrano il proprio gusto.

Molti soprassiedono, e si accontentano di quello che trovano, ma molti altri avvertono il bisogno di cambiare. Ovviamente c’è un altro motivo, forse più serio, per voler sostituire i rivestimenti. Il riferimento è alla presenza di lesioni, eventualità niente affatto rara se i rivestimenti sono in legno o l’immobile è molto vecchio. In tal caso, agire non è un vezzo estetico ma una vera e propria necessità. 

 

Il rifacimento degli impianti in funzione dell’efficientamento

Sia chiaro, gli impianti devono essere funzionamenti e a norma per poter vendere un immobile. Dunque se avete acquistato un immobile, è altamente probabile che gli impianti vadano tutto sommato bene. Ma il problema è un altro: gli impianti, pur essendo funzionanti, potrebbero non essere efficienti, ovvero potrebbero risultare energivori e dunque concretizzare una certa spesa in bolletta.

Anzi, se l’immobile ha qualche decennio alle spalle, questa evenienza è piuttosto probabile. Ecco che emerge la necessità di mettere mano agli impianti, soprattutto a quelli del riscaldamento. Un impegno gravoso sotto il profilo economico, e che rende per giunta l’appartamento invivibile per qualche tempo, ma che è ampiamente ripagato non solo in termini di conforto abitativo e anche economici, nello specifico attraverso il risparmio in bolletta. 

 

La sostituzione degli infissi

Sostituire gli infissi è un’esigenza che emerge con una certa probabilità, se l’immobile acquistato ha parecchi decenni alle spalle e l’ex proprietario non è mai intervenuto. Le tecniche costruttive infatti sono andate incontro a un’evoluzione straordinaria, trasformando gli infissi in strumenti di edilizia passiva, ovvero facendo in modo che abbattessero le dispersioni di calore. 

Si segnala dunque una profonda differenza tra gli infissi di nuova generazione e gli infissi di vecchia generazione. Ecco, dunque, che chi acquista un immobile avverte il bisogno di sostituire i vecchi serramenti, magari in alluminio di pessima qualità, con altri decisamente più moderni in PVC, magari dotati di triplo vetro. 

Tale intervento, è bene specificarlo, costa un po’, soprattutto se coinvolge tutti gli infissi di casa. Tuttavia, concretizza un certo risparmio in bolletta già nel breve termine. Inoltre, non è molto scomodo in quanto richiede appena qualche ora (se non richiede modifiche alla muratura). 

 

 

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