Come ristrutturare una casa vecchia

Come ristrutturare una casa vecchia: gli interventi che non possono mancare

Come ristrutturare una casa vecchia? E’ una domanda che si pongono in molti, vista l’anzianità media del patrimonio urbanistico italiano. La maggior parte degli immobili, infatti, ha alle spalle almeno qualche decennio.

 

 

Molto spesso i proprietari di casa non hanno mai messo in campo interventi di ristrutturazione, se non marginali, dunque si ritrovano a correre ai ripari, magari per agevolare una vendita dell’immobile stesso o, molto banalmente, per garantirsi un’esperienza abitativa decente.

Di seguito parleremo proprio di come ristrutturare una casa vecchia e in particolare degli interventi che, in media, vengono richiesti dai proprietari di casa alle imprese edili.

 

Le particolarità delle case vecchie

Non esiste una chiara definizione di casa vecchia, almeno non una definizione ufficiale, enunciata dal legislatore. Esiste solo la definizione di casa nuova, ovvero “immobile costruito entro i cinque anni” ma di casa vecchia non esiste nulla che possa identificarla con chiarezza. In linea di massima, però, potremmo pensare alle case vecchie come a un immobile costruito da più di trent’anni, che è in realtà un periodo di tempo piuttosto lungo e in grado di porre in essere la necessità di mettere mano, come minimo, alle rifiniture.

Certo, ogni immobile è una questione a sé stante, ma possono essere individuate alcune caratteristiche comuni. Alcune riguardano le tecniche di costruzione e altri, invece, il concetto di usura.

Per quanto riguarda le tecniche di costruzione, possiamo affermare che quelle in uso negli anni settanta e ottanta oggi sono obsolete. Nel migliore dei casi, lo sono sotto il profilo energetico. Pensiamo agli infissi e ai serramenti, per esempio, che oggi sono in grado di ridurre ai minimi termini la dispersione di calore e concretizzare un certo risparmio in bolletta. Pensiamo anche alle tecniche di costruzione del tetto, che oggi si spostano con sempre maggiore frequenza verso la tipologia “ventilato”. Potrebbero essere fatti numerosi altri esempi, riguardanti l’intonacatura, gli impianti etc.

Dal punto di vista dell’usura il discorso è certamente più vario, ma niente affatto diverso. L’usura coinvolte soprattutto gli impianti, che possono produrre gravi problemi di umidità, o anche solo i rivestimenti. Questi ultimi, poi, rischiano di risultare obsoleti almeno dal punto di vista estetico, dal momento che i gusti cambiano (oggi privilegiano i colori neutri e gli approcci minimal).

Ovviamente rimane un punto fermo la necessità di studiare l’immobile nella sua specificità, piuttosto che utilizzare liste preconfezionati di interventi. Come già anticipato, ogni casa ha la sua storia e, di conseguenze, le sue problematiche. 

Di seguito presentiamo alcuni degli interventi o tipi di intervento che vengono richiesti più di frequente e che, in un certo senso, rispondono alla domanda come ristrutturare una casa vecchia. 

 

I problemi di umidità

I problemi di umidità sono trai più urgenti in assoluto, anche perché possono incidere in maniera drastica, e negativa, sull’esperienza abitativa, fino a causare problemi di salute. Dal punto di vista estetico, le classiche macchie di muffa generano un impatto drammatico, favorendo una percezione di fatiscenza.

Prima di intervenire è necessario capire le cause, che possono essere numerose. Nella migliore delle ipotesi, è semplicemente una questione di rivestimento, che dunque va cambiato. Nella peggiore delle ipotesi il problema è causato da perdite negli impianti, pensiamo per esempio alla colonna montante. L’umidità e la muffa potrebbero essere causate anche dai meccanismi di risalita dell’acqua, ipotesi niente affatto peregrina, se il terreno su cui poggia l’immobile possiede caratteristiche particolari. 

 

La facciata

I rivestimenti esterni sono quelli maggiormente soggetti a usura. Il motivo è intuitivo, quasi banale: sono esposti alle intemperie. Nella peggiore delle ipotesi, sono i rivestimenti dei balconi a cedere per primi, con tutto ciò che ne consegue per l’incolumità delle persone che transitano di sotto. Per quanto il rifacimento di una facciata sia da considerare come intervento di manutenzione ordinaria, può costare molto. Se la facciata appartiene a un condominio, poi, vista anche la necessità di produrre una corposa impalcatura, la spesa può superare i 5.000 euro (a inquilino). 

Rifare la facciata non vuol dire solo risolvere un problema funzionale o riguardante l’incolumità, vuol dire conferire all’immobile un aspetto estetico completamente diverso, con tutto ciò che ne consegue in termini di rivalutazione (la facciata è infatti il primo biglietto da visita di un edificio). 

 

Gli infissi vecchio stile

Degli infissi abbiamo parlato a inizio articolo. In effetti, possono rappresentare un problema non indifferente. Lo avrete notato a seguito della compilazione della certificazione energetica, che spesso restituisce un voto molto basso proprio a causa degli infissi. Ad ogni modo, rispetto a trent’anni fa la tecnica produttiva si è evoluta, fino a trasformare gli infissi in veri e propri strumenti di edilizia passiva.

Da qui la necessità di sostituire gli infissi, soprattutto se lo scopo è vendere l’abitazione. D’altronde, è uno dei pochi modi per vincere la concorrenza delle case nuove, che da questo punto di vista presentano sempre tutte le carte in regola. 

 

Infissi sostituiti in una casa vecchia.

 

Gli impianti vetusti

Se vi state chiedendo come ristrutturare una casa vecchia, dovreste porre l’attenzione sugli impianti. Per quanto ai vostri occhi e in base alla vostra esperienza questi possano apparire perfettamente funzionanti, è infatti probabile che, per gli standard moderni, non siano a norma. Ovviamente il legislatore non richiede una ristrutturazione degli impianti integrale e a tutti i proprietari di casa, ma certo le differenze rispetto a quanto offrono le case nuove si fanno sentire.

Il consiglio, dunque, è di mettere mano agli impianti, soprattutto se intendete vendere l’abitazione. Gli impianti più frequentemente rimaneggiati sono quelli del riscaldamento.

 

 

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