Ristrutturare casa quale riscaldamento

Ristrutturare casa quale riscaldamento: 5 soluzioni da valutare

Ristrutturare casa: quale riscaldamento? Se lo chiede chi, magari dopo qualche riflessione e un’attenta analisi costi benefici, ha deciso finalmente di intervenire per efficientare il sistema di riscaldamento.

 

 

Rispondere alla domanda è però più complesso di quanto si possa immaginare, dal momento che le soluzioni percorribili sono molte, e tutte presentano dei pregi ma anche dei difetti.

Ne parliamo in questo articolo, offrendo una panoramica dei sistemi di riscaldamento più moderni, ponendoli in prospettiva rispetto a quelli tradizionali, e rispondendo quindi alla domanda su quale impianto di riscaldamento scegliere quando si intende ristrutturare casa.

 

L’importanza dell’impianto di riscaldamento per il benessere dei residenti

Prima di approfondire la questione del riscaldamento, e proporre soluzioni pratiche, è bene ragionare sul “perché”, ovvero sui motivi reali che giustificano spese ingenti in questo senso.

Il primo motivo è piuttosto intuitivo, e riguarda il concetto di comodità. Non c’è dubbio: un immobile ben riscaldato è più comodo, conferisce all’esperienza abitativa un grado di comfort elevato. 

Il secondo motivo è anch’esso intuitivo, ma non nella dimensione che ci si aspetta. Nello specifico, riguarda la questione delle bollette. Un buon sistema di riscaldamento è un sistema che magari costa molto all’inizio, ma che successivamente produce un certo risparmio in bolletta. Questo appartiene al senso comune. Ciò che è poco conosciuta è la misura in cui tale risparmio incide. Ebbene, in alcuni casi è davvero elevata, e può determinare un recupero delle somme in tempi brevi. Si parla, quindi, di un investimento, non di una spesa.

 

Le soluzioni classiche: il riscaldamento centralizzato o a dispositivi

Le due soluzioni più diffuse, al giorno d’oggi, sono il riscaldamento centralizzato e il riscaldamento prodotto dai dispositivi, come i climatizzatori. Soluzioni che certamente “fanno il loro”, ma che non rappresentano, al giorno d’oggi, il sistema ideale.

Dalla loro parte hanno un costo più risicato, dal momento che per acquistare un climatizzatore bastano poche centinaia di euro. Tuttavia, l’efficienza è minore e il peso in bolletta si fa sentire. Queste dinamiche riguardano tutti i dispositivi, almeno rispetto alle soluzioni più moderne. Riguarda persino i dispositivi più moderni, che magari superano il migliaio di euro.

 

Ristrutturare casa quale riscaldamento: 5 soluzioni innovative

Di seguito presentiamo cinque soluzioni alternative al riscaldamento centralizzato e al riscaldamento con i dispositivi. Di alcuni avrete certamente già sentito parlare, alcuni vi suoneranno completamente nuovi, anche perché di recente invenzione e anche poco diffusi.

 

Riscaldamento a battiscopa

E’ il più “antico” tra i sistemi moderni. Consiste nell’installazione di specifici battiscopa incaricati di condurre un fluido riscaldato, che emette calore. In genere, basta la semplice acqua, dunque può essere collegato alla caldaia. Questa soluzione è più efficiente del riscaldamento centralizzato, anche se non di molto. Soprattutto, è meno invasivo dal punto di vista estetico.

Per quanto riguarda il risparmio in bolletta, siamo sul 30% in meno di consumi rispetto al riscaldamento centralizzato. Elevati, ma non elevatissimi, i costi: si parla di 100 euro al metro lineare. 

 

Riscaldamento elettrico

Con questa espressione a dire il vero si indicano più sistemi, i quali sono accomunati da un elemento: il gas è sostituito dall’elettricità. Una soluzione, questa, che se collegata alla rete di distribuzione pubblica avrebbe poco senso, ma che di contro risulta molto efficiente se collegata al fotovoltaico o al solare termico. Le declinazioni di questo approccio sono numerose. Per esempio, può essere impiegato per il riscaldamento a battiscopa o per quello a pavimento, di cui parleremo nei prossimi paragrafi.

 

Riscaldamento a soffitto

E un sistema molto complicato, che comporta una diversa concezione del soffitto. In questa visione, il soffitto non diventa la “meta” del calore, come è di solito dal momento che il calore tende a salire, bensì veicolo di irraggiamento termico verso il basso. I costi non solo elevati, ma il risparmio in bolletta non va oltre il 5%.

 

Riscaldamento a pavimento

E’ una soluzione ampiamente collaudata, e anzi i suoi principi venivano sfruttati già nell’antichità. Consiste nell’installazione sotto il pavimento di un sistema radiante, alimentato a gas, fluidi o semplicemente elettricità. Questa soluzione rappresenta un ottimo compromesso tra costo iniziale, efficienza e risparmio.

Nello specifico, si parla di 50 euro al metro quadro, e un risparmio in bolletta del 25% rispetto al riscaldamento centralizzato. Questo significa una spesa di 2000 euro a stanza circa, e un risparmio che – per una famiglia media, si aggira sui 600 euro all’anno. Insomma, in meno di quattro anni l’investimento si ripaga da solo.

 

Canaline di un impianto di riscaldamento a pavimento.

 

Riscaldamento a infrarossi

Questa è una tecnologia davvero all’avanguardia, che ad alcuni sembra addirittura futuristica. Ebbene, il principio del riscaldamento a infrarossi non è il riscaldamento degli ambienti ma… delle superfici. Attraverso complesse dinamiche fisiche, che non staremo qui a spiegare, il calore non viene emanato in modo omogeneo nell’aria circostante alla fonte di calore, ma passa direttamente alle pareti e alle superfici. Questo, oltre a regalare una gradevole sensazione di tepore quando si entra a contatto con gli oggetti, permette di ottimizzare grandemente i consumi.

Il riscaldamento a infrarossi non è affatto pericoloso per la salute. A differenze dei dispositivi tradizionali, il calore non raggiunge mai livelli così elevati da produrre scottature o anche solo risultare fastidioso. Anzi, alcuni recenti studi suggeriscono che tale sistema faccia bene al sistema immunitario.

Attualmente, il riscaldamento a infrarossi è il sistema che costa di più, ma anche quello che rende meglio in termini di risparmio in bolletta. Si parla di un risparmio pari al 50% rispetto ai sistemi tradizionali.