Aggiungere una camera alla casa.

Aggiungere una camera alla casa: ecco come fare

Aggiungere una camera alla casa o, perché no, più camere è uno degli interventi più richiesti nell’ambito delle ristrutturazione pesanti. Purtroppo, è anche tra i più costosi e difficili da realizzare.

 

 

In questo articolo affrontiamo l’argomento nei suoi punti salienti, offrendo informazioni utili a chi vuole realizzare questo “ambizioso” obiettivo, descrivendo la posizione del committente (con i suoi diritti e doveri) nel momento in cui vuole ristrutturare casa aggiungendo una camera.

 

Aggiungere una camera alla casa con aumento volumetrico

Per prima cosa, occorre fare una distinzione tra le due macro-categorie di intervento, ovviamente in riferimento al già citato obiettivo di aggiungere una camere alla casa: l’intervento che comporta l’aumento volumetrico, l’intervento che non modifica in alcun modo la volumetria. E’ una distinzione fondamentale, in quanto incide su un gran numero di aspetti: costi, burocrazia, procedura etc.

Per ciò che concerne l’aggiunto della casa con aumento volumetrico, esso ha ragione di esistere se si intende chiudere uno spazio attualmente aperto. Per esempio, una veranda, un pezzo di giardino o cortile, un terrazzo etc.

Ovviamente, si tratta di un intervento molto pesante, che non di rado coinvolge elementi strutturali. Se per esempio avete intenzione di chiudere un lastrico, nella stragrande maggioranza dei casi dovrete rinforzare i pilastri.

Perché realizzare un aumento volumetrico

Le motivazioni possono essere le più disparate. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, si aumenta la volumetria perché, molto banalmente, si giudica la casa troppo “piccola” per l’idea di esperienza abitativa che è stata elaborata o più prosaicamente per la comparsa di nuove esigenze.

Se per esempio il numero degli abitanti aumenta, magari perché si ha la necessità di ospitare qualcuno a tempo indeterminato, si potrebbe procedere con l’aumento volumetrico finalizzato all’aggiunta di una o più stanze. Anche l’arrivo di un figlio può determinare una esigenza del genere.

Le difficoltà dell’aumento volumetrico

Come già detto, gli interventi che appartengono a questa categoria sono i più complicati da realizzare, nonché i più costosi. Quasi sempre, occorre effettuare valutazioni di tipo strutturali, che di certo non spiccano per la loro semplicità. Prima di tutto, prima di pensare a come realizzare l’aumento volumetrico finalizzato all’aggiunta di un locale, è necessario rispondere alla domanda: si può fare? La risposta definitiva, ovviamente, è appannaggio di un tecnico specializzato.

Il secondo ostacolo è di natura economica. L’aumento della volumetria, proprio per la quantità di elementi che coinvolge, richiede un esborso di denaro non indifferente. C’è poi la questione del permesso, che presenta le sue criticità. Ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Il permesso per l’aumento volumetrico

L’aumento della volumetria è considerato un intervento di ristrutturazione pesante. In quanto tale, richiede sempre il possesso di un titolo abilitativo, noto nel gergo comune con il termine “permesso”. In questo caso, si tratta proprio del Permesso di Costruire, che è il titolo più complicato da conseguire, nonché il più costoso e quello che impone le tempistiche più lunghe.

Il Permesso di Costruire, inoltre, è vincolato al principio del silenzio-diniego. Se l’ente non risponde entro la scadenza, la richiesta viene considerata rigettata.

 

Aggiungere una camera alla casa.
Casa con soffitto in legno e pareti bianche.

 

Aggiungere una camera alla casa senza aumento volumetrico

L’alternativa è aggiungere una camera sì, ma senza determinare un aumento volumetrico. Può sembrare un controsenso ma invece non lo è affatto. E’ sufficiente dividere un locale in due. In realtà, è un intervento più diffuso di quanto si pensi. Anche perché realizzato è relativamente facile: è sufficiente smantellare un open space o erigere delle pareti all’interno di una stanza già esistente.

Perché aggiungere una casa senza aumento volumetrico

Anche qui, una motivazione potrebbe essere l’aumento del numero di inquilini. Spesso, si ricava una camera in più per ospitare un figlio in arrivo.

Un’altra motivazione, questa di carattere esclusivamente economico, ha a che vedere con le locazioni. Si può procedere con l’aggiunta di una camera senza aumento di volumetria quando si intende monetizzare il più possibile gli spazi. Nella fattispecie, si crea una stanza in più per affittarla. Le conseguenze in termini di entrata sono notevoli. Certo, dipende da città a città, ma si parla – come minimo – di qualche centinaio di euro in più al mese.

Come aggiungere una stanza

Aggiungere una stanza senza aumentare la volumetria è relativamente facile. Anche perché in genere non vengono coinvolti elementi strutturali. La soluzione più rapida ed efficace consiste nell’erigere delle pareti in cartongesso, ovviamente valorizzate da uno scheletro in acciaio e dalla presenza di abbondante materiale isolante tra le due superfici (esterna e interna). In questo modo, e se si sceglie bene il cartongesso, è possibile creare un ambiente confortevole, in grado di scongiurare le dispersioni di calore, isolato dal punto di vista acustico.

L’aggiunta di una camera senza aumento volumetrico richiede comunque un attento lavoro di progettazione, finalizzato a rendere vivibile la nuova stanza. Occhio, dunque, alla posizione delle porte e delle finestre, nonché a quella degli impianti elettrici e del riscaldamento.

Il permesso per l’aggiunta delle stanze

Per aggiungere una stanza senza aumento volumetrico serve il permesso? La risposta è sì, nonostante l’intervento si configura come molto più leggero rispetto all’aumento volumetrico in senso stretto. Ovviamente, anche il permesso è più “leggero”.

Si tratta della CILA, Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, che è il titolo abilitativo corrispondente grossomodo alle modifiche della planimetria. Al permesso va anche allegato un progetto e una relazione tecnica. Ovviamente, va redatto da uno specialista, il quale – come da prassi – si occupa anche della parte burocratica.

C’è però una buona notizia. Anzi, due. La CILA non è sottoposta al parere dell’ente, dunque si tratta semplicemente di inviare la documentazione all’ente. Inoltre, la CILA costa poco, almeno rispetto gli altri permessi. Il committente deve comunque sborsare qualche centinaio di euro.

Il consiglio, anzi l’indicazione dalla quale non si può prescindere, è di rispettare la legge e ottenere il titolo abilitativo. A chi opera senza permesso, infatti, sono riservate conseguenze pessime, e dal punto di vista economico e dal punto di vista penale. Si parla di multe di decine di migliaia di euro, e persino del carcere (fino a due anni). Dunque, non fate i furbi: non ne vale proprio la pena.

 

 

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