La nostra guida su come fare e quali permessi servano per aprire una porta su di un muro non portante.

Aprire una porta in un muro non portante: come fare e permessi

Aprire una porta in un muro non portante è una soluzione architettonica più richiesta di quanto si possa immaginare. Infatti, è in grado di soddisfare alcune necessità abitative, le quali possono riguardare il “semplice” design o questioni di funzionalità.

 

 

Non che sia un gioco da ragazzi. In primo luogo, è necessario riconoscere il muro non portante come tale, dal momento che spesso le pareti svolgono comunque un certo compito strutturale.

In secondo luogo, a volte è necessario procedere con le operazioni di cerchiatura, che sono sempre piuttosto complicate.

 

Perché aprire una porta in un muro non portante

Perchè avventurarsi in un intervento così radicale sul muro non portante? I motivi sono essenzialmente due.

 

  • Creare un collegamento tra due locali. E’ il motivo più diffuso in assoluto. In questo caso, si assolve a una necessità di tipo funzionale, pratico.

 

  • Aumentare la luminosità di un locale. Per esempio, potrebbe essere un’idea aprire una porta per collegare ulteriormente un locale a un balcone, a una veranda, a uno spazio esterno. In quel caso, l’esperienza abitativa ne gioverebbe.

 

Non è sempre facile procedere con l’apertura della porta. Infatti, spesso ciò che sembra non portante in realtà lo è. Ciò accade soprattutto in relazione alle abitazioni più antiche, realizzate con tecniche costruttive che puntavano all’efficacia strutturale piuttosto che al comfort. Molte abitazioni degli Anni Trenta, infatti, si caratterizzano per una certa “abbondanza” di muri portanti.

Inoltre, spesso dei muri concepiti per non essere portanti lo diventano con il tempo, o almeno acquisiscono un ruolo un po’ strutturale. Il riferimento è al fenomeno detto “viscosità”, per il quale i solai dopo qualche decennio si trovano a gravare anche sui muri ufficialmente non portanti.

 

Aprire una porta in un muro non portante: i permessi necessari

Per quanto riguarda i permessi, si segnalano alcune buone notizie. In estrema sintesi, è sufficiente uno dei titoli abilitativi più leggeri, ovvero la CILA, Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata.

Tale titolo può essere considerato una sorta di autodichiarazione in quanto non sottoposto al parere dell’Ente. Semplicemente il tecnico redige un progetto, elabora una relazione e lo trasmette alle autorità. Di base, i costi sono contenuti sia dal punto di vista burocratico sia per quanto concerne il compenso del professionista. Siamo nella stragrande maggioranza dei casi sotto i 1.000 euro.

Per inciso, si deve procedere con la CILA quando gli interventi cagionano una modifica della planimetria ma, allo stesso tempo, non gravano su elementi strutturali, e men che meno sulla volumetria. E’ quanto accade quando si intende aprire una porta in un muro non portante. Non essendo portante, non svolge compiti strutturali.

Nel caso in cui il muro fosse portante, a parte le necessità di procedere in maniera parecchio più prudente, si rileva l’opportunità di ottenere la SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Questa infatti è riservata agli interventi che modificano elementi strutturali (come sono i muri portanti).

 

Una porta costruita su di un muro non portante.

 

La SCIA costa un po’ di più, sia a livello burocratico che, soprattutto, di onorario del professionista. D’altronde, il lavoro in termini documentali è molto più sostanzioso. Ad ogni modo, non è affatto difficile ottenerlo, dal momento che nemmeno in questo caso il parere dell’Ente è vincolante. Fa fede l’asseverazione del professionista stesso.

 

Aprire una porta in un muro non portante: costi e tempi

Per quanto concerne l’intervento in sé, va specificato che se il muro è assolutamente non portante, non è necessaria alcuna cerchiatura. Per inciso, la cerchiatura è l’intervento che permette di compensare la perdita di stabilità o di caratteristiche strutturali cagionata dall’inserimento di un serramento.

Non è difficile da realizzare, ma di certo allunga i tempi e fa lievitare i costi. Tra l’altro, la cerchiatura impone alcune limitazioni, come l’impossibilità di aprire una porta, ma anche solo una finestra, a una distanza ridotta dall’angolo (nello specifico, un metro).

Tuttavia, spesso la cerchiatura viene praticata anche quando il muro non è portante, o almeno non lo è ufficialmente. Come specificato in precedenza, un muro tecnicamente come non portante, pensato, progettato e realizzato come tale nel tempo può acquisire delle “responsabilità” strutturali.

In quel caso, in via precauzionale, si procede con la cerchiatura. Ovviamente, queste evidenze vengono raccolte in fase di sopralluogo. Si può affermare che ogni muro e ogni situazione sia un caso a sé. Di certo, la necessità di procedere anche con la cerchiatura è vista come un fastidio. Un fastidio al quale, però, non ci si può sottrarre.

 

La realizzazione di una porta su di un muro non portante.

 

Quanto costa aprire una porta in un muro non portante? Di certo, qualche (poche) migliaia di euro. Potrebbe essere considerata una spesa proibitiva. In effetti, per alcuni, lo è. Per fortuna c’è una soluzione a portata di mano.

Il riferimento è alle agevolazioni fiscali con le ristrutturazioni. C’è da dire che questo intervento ricade nella fascia meno “appetibile”, in quanto non si tratta di un intervento con finalità di efficientamento energetico o di messa in sicurezza. Anche in questo modo, però, permette di risparmiare parecchio.

Nello specifico, le agevolazioni permettono di detrarre dall’IRPEF il 50% della spesa per alcune tipologie di interventi (tra cui spicca proprio l’apertura delle porte). Tale detrazione non avviene una tantum, ma viene “spalmata” lungo dieci periodi di imposta. Il risparmio è assicurato, benché si caratterizzi per un orizzonte temporale piuttosto lontano. Da fare attenzione, però, al fatto che queste agevolazioni vengono rinnovate su base annuale e potrebbero non essere riproposte in futuro.