Ristrutturare casa mutuo o prestito

Ristrutturare casa: mutuo o prestito? Ecco la risposta

Ristrutturare casa con mutuo o prestito…? Qual è lo strumento di finanziamento migliore? E’ una domanda che si pongono coloro che devono affrontare uno o più interventi di ristrutturazione, e non hanno a disposizione la liquidità necessaria.

 

 

La questione è molto complessa, anche perché coinvolge alcuni elementi tecnici e giuridici, i quali possono implicare conseguenze anche molto pesanti per chi non ha l’accortezza di informarsi preventivamente.

In questo articolo facciamo il punto della questione ristrutturare casa con mutuo o prestito, elencando i pro e i contro di entrambe le soluzioni, e proponendo una riflessione finale per poter ristrutturare casa in modo vantaggioso.

 

Ristrutturare casa: il problema della liquidità

Quando si decide di ristrutturare casa, emerge in particolare una preoccupazione: i costi. Nell’immaginario collettivo, mettere mano a un’abitazione costa molto. In realtà non è sempre così, ma è indubbio che non siano affatto rare le situazioni in cui al proprietario di casa venga imposta uno una spesa di svariate migliaia di euro, le quali possono diventare decine se gli interventi hanno un carattere strutturale (pensiamo alla riqualificazione dal punto di vista sismico). 

Da qui l’impossibilità di pagare immediatamente, e neppure a rate. Anche perché, per quanto l’impresa edile possa adottare un approccio accomodante, il numero delle rate è spesso esiguo. Dunque, vi è la necessità di rivolgersi al mercato del credito. In breve, di contrarre un debito con una banca. Ecco che diventa obbligata la scelta tra mutuo o prestito. Una scelta che, come abbiamo accennato a inizio articolo, ha implicazioni molto pesanti.

 

Pro e contro del mutuo

Il mutuo è una forma di finanziamento, in genere a lungo termine (raramente è inferiore ai 15 anni) che prevede, nella stragrande maggioranza dei casi, il possesso di garanzie specifiche. Ovvero, per stipulare un mutuo il contraente deve fornire alla banca garanzie non solo reddituali ma anche concrete. La forma di garanzia tipica, quando si parla di mutuo, è l’ipoteca. Come la maggior parte di voi già saprà, l’ipoteca consente all’istituto di rifarsi vendendo l’abitazione, se il debitore si dimostra insolvente.

Lo svantaggio più grande del mutuo è proprio l’obbligo di fornire garanzie molto solide, nonché il rischio di dover porre un’ipoteca. 

I vantaggi, però, sono almeno tre: essendo il periodo di ammortamento mediamente lungo, la rata è più leggera. Inoltre, essendo le garanzie più solide, gli interessi in genere sono accettabili. Infine, sempre in virtù di questo meccanismo, consente di ottenere importi maggiori.

 

Pro e contro dei prestiti

I prestiti, siano essi finalizzati (vincolati a una particolare spesa) o personali (liberi, finalizzati alla sola cessione della liquidità) sono forme di finanziamento diverse, per certi versi più leggere. In primis, perché non impongono, in genere, garanzie concrete, se non quelle reddituali. Insomma, chi stipula un prestito, tecnicamente, non deve porre in ipoteca alcunché. E’ questo il principale vantaggio dei prestiti.

Di contro, si segnala un importo ottenibile mediamente minore, nonché interessi più elevati. Tutto ciò è consequenziale alla non-obbligatorietà di certe garanzie. Inoltre, il periodo di rimborso è molto più breve del mutuo. Si parla, infatti, di un massimo di dodici anni nella stragrande maggioranza dei casi. Questo se da un lato è un sollievo, in quanto diminuisce il tempo da passare nella veste di debitore, dall’altro lato produce rate più pesanti. 

 

Spesso, per ristrutturare casa, è necessario richiedere un mutuo o un prestito.

 

Quando ristrutturare casa con il mutuo?

Fermo restando che ciascun proprietario di casa deve decidere per sé, e che tale decisione rimane comunque soggettiva, esistono situazioni in cui è tendenzialmente preferibile optare per il mutuo e situazioni in cui è tendenzialmente preferibile optare per i prestiti.

Parlando del mutuo, questa può essere una soluzione valida quando la ristrutturazione costa davvero molto, ovvero supera i 15.000 euro di costi complessivi, tra contributo all’impresa, acquisto dei materiali, disbrigo delle pratiche burocratiche (in particolare l’ottenimento dei permessi). 

Solo il mutuo, infatti, consente di ottenere liquidità di queste dimensioni senza spendere cifre enormi sotto forma di interessi. Certo, tutto ciò avviene al costo di una ipoteca (nella maggior parte dei casi) e di un periodo di rimborso più che decennale, ma tant’è: alla fine il risparmio è evidente. 

 

Quando ristrutturare casa con il prestito?

Discorso parzialmente diverso per i prestiti personali o finalizzati che siano. Questi potrebbero rappresentare la soluzione ideale quando la ristrutturazione non è radicale, ovvero quando impone un costo sì pesante e che non può essere coperto con il budget a disposizione, ma comunque di dimensioni non drammatiche. Stiamo parlando di cifre inferiori ai 10.000 euro, o anche meno. 

In questo caso, accedere a un prestito vuol dire sì pagare un po’ di più in termini di interessi, ma ritrovarsi “puliti” e liberi da costrizioni nel giro di qualche anno. Vuol dire anche vivere più sereni, dal momento che il prestito non comporta necessariamente una ipoteca. 

 

Ristrutturare casa con mutuo o prestito?

Ristrutturare casa: mutuo o prestito? In questo articolo abbiamo fornito materiale per una riflessione, pur suggerendo una soluzione concreta. Il consiglio, comunque, è di farsi i conti in tasca autonomamente, e di valutare ciascuna alternativa in base alle proprie specifiche esigenze.

Fermo restando che il legislatore ha comunque messo a disposizione strumenti per recuperare il denaro, seppur nel lungo periodo. Il riferimento è ovviamente alle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie, che in dieci anni consentono di recuperare, a determinate condizioni, dal 50% all’85% della spesa. 

 

 

Lascia un commento