ristrutturare casa fai da te

Ristrutturare casa fai da te, normativa e incentivi

Conviene ristrutturare casa col fai da te o è meglio affidarsi a personale esperto? Ecco alcuni accorgimenti che è importante prendere in considerazione.

 

 

ristrutturare casa fai da te, come funziona.

 

Se dopo aver acquistato un’abitazione ci si accorge che è necessaria una ristrutturazione oppure se si abita in un immobile datato, prima di iniziare qualsiasi tipo di lavoro è bene informarsi sui permessi e sulle procedure.

Ristrutturare casa col fai da te è una soluzione interessante sotto molteplici punti di vista poiché permette di risparmiare notevoli somme di denaro, i costi infatti sono limitati a quelli materiali e burocratici, e, inoltre, è una valida esperienza per apprendere utili tecniche che faciliteranno le future manutenzioni.

Le ristrutturazioni non richiedono una elevata conoscenza, per certe operazioni è sufficiente seguire i tutorial online, tuttavia per altri tipi di intervento risulta fondamentale rivolgersi a un personale esperto nel settore.

Tralasciando gli aspetti pratici, bisogna tenere in considerazione gli incentivi per ristrutturare casa, delle agevolazioni economiche a durata limitata previste dalla normativa edilizia statale. Essi favoriscono i proprietari rimborsando ratealmente una percentuale delle spese sostenute per la ristrutturazione, attualmente il valore è di 50% fino al termine del 2017. Da notare che questi incentivi sono stati rinnovati anche negli anni successivi.

 

Da dove iniziare

ristrutturare casa fai da te, da dove iniziare.

 

Ristrutturare casa col fai da te non è semplice se non si sa con preciso da dove iniziare, per questo motivo è consigliabile chiedere un consulto ad un tecnico o un perito specializzato nella progettazione di questo genere di interventi.

L’aiuto esterno è fondamentale per conoscere le procedure e, ovviamente, per avviare l’iter poiché con alta probabilità sarà necessario allegare un progetto alla documentazione.

Relativamente a quest’ultima, presso il proprio Comune di residenza esiste uno sportello unico per l’edilizia, meglio conosciuto come Ufficio Tecnico, destinato alla consulenza, alla raccolta e all’approvazione delle pratiche dei cittadini che vogliano edificare o ristrutturare un immobile.

Per ottenere informazioni riguardanti gli incentivi per ristrutturare casa bisogna recarsi presso l’Agenzia delle Entrate oppure visitare il sito dell’ente territoriale ove sono esaustivamente descritte le procedure e le tipologie di agevolazioni fiscali richiedibili.

Una volta raccolte tutte queste informazioni, si può procedere alla ristrutturazione determinando prima di tutto la qualità degli interventi.

 

La tipologia di ristrutturazione

Non è infatti scontata la varietà di operazioni fattibili quando ci si presta a ristrutturare casa con il fai da te, infatti esistono delle categorie burocratiche ben prestabilite a cui fare riferimento per ogni intervento.

Ci sono delle attività che possono essere svolte liberamente senza richiedere un atto specifico, altre invece sono vincolate alla valutazione degli addetti comunali oppure degli uffici regionali in caso l’immobile sia sottoposto a vincoli ambientali e paesaggistici.

A seconda del tipo la normativa prevede dei costi per le pratiche, è consigliabile richiedere sempre il permesso idoneo al tipo di ristrutturazione altrimenti si rischia di incorrere in una sanzione amministrativa piuttosto poco economica oppure, nella peggiore delle ipotesi, nel reato di abusivismo edilizio. Nella scelta, lo stesso perito o geometra saprà indicare l’entità della ristrutturazione da cui sarà possibile ricavare quale permesso richiedere all’Ufficio Tecnico del Comune.

 

I diversi permessi

I permessi edilizi per ristrutturare casa con il fai da te sono numerosi, la normativa comprende alcune tipologie che si differenziano in base alla qualità dell’intervento. Per una determinata tipologia di opere non è necessario presentare alcuna documentazione, mentre per altre l’iter è piuttosto lungo e ostacolato dai cavilli burocratici.

Per questa ragione è meglio esaminare le procedure attualmente in vigore dal 2017 in seguito alle recenti modifiche apportate al Testo Unico per l’Edilizia. Analizzandole sarà più semplice capire come opera ciascun permesso.

 

La SCIA

ristrutturare casa fai da te, i permessi.

 

La SCIA, o segnalazione certificata di inizio attività, deriva dalla CILA e serve per ristrutturare casa sia con il fai da te sia con un’impresa prevedendo la presenza di un tecnico professionista abilitato che certifichi gli interventi svolti.

La normativa specifica che vada comunicato il nome della ditta che si occupa della ristrutturazione ma, dal momento che i lavori vengono effettuati in autonomia, non sarà necessario. Questa procedura non richiede alcuna spesa per il richiedente che, tra i vantaggi della SCIA, potrà iniziare nel giorno stesso della presentazione al Comune dei documenti gli interventi edilizi sull’immobile.

L’ente si riserva il diritto di interrompere il cantiere entro il termine di 30 dì se nota delle irregolarità. Con questa procedura si possono realizzare: la manutenzione straordinaria dell’edificio, il restauro e il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia e le varianti ai permessi di costruire purché non vi siano modifiche alla volumetria, alla destinazione d’uso e alla sagoma dell’immobile.

In alternativa, con la SCIA possono essere eseguiti ulteriori interventi propri del permesso di costruire, tuttavia tra la presentazione e l’inizio lavori bisogna attendere almeno 30 giorni.

 

La CILA

ristrutturare casa fai da te, una ristrutturazione per cui è stata richiesta la CILA.

 

La comunicazione di inizio lavori asseverata contenuta nella normativa per ristrutturare casa col fai da te è richiesta ove non siano necessari la SCIA e il permesso di costruire.

Con la CILA possono essere svolti lavori di manutenzione straordinaria senza modificare la struttura dell’edificio, per il rinnovo della pavimentazione, la creazione di intercapedini o l’installazione di pannelli fotovoltaici.

È una pratica molto diffusa tra le ristrutturazioni edilizie in quanto spesso richiedono interventi straordinari come lo spostamento di un tramezzo o il frazionamento della planimetria.

Per questo è necessario portare all’Ufficio Tecnico i progetti e la comunicazione asseverata del proprio tecnico.

In caso di dubbi sui possibili interventi per ristrutturare casa è bene optare per questa tipologia di permesso evitando eventuali e future complicazioni sulla determinazione della qualità dei lavori se ordinari o straordinari.

Anche la CILA, inoltre, ha il vantaggio di permettere l’inizio della ristrutturazione il giorno stesso in cui viene presentata.

 

Il Permesso di costruire

Se nel ristrutturare casa col fai da te sono previsti interventi che ne alterino la sagoma e la volumetria, la normativa impone di chiedere il Permesso di costruire. Questa pratica è necessaria qualora si debba modificare in modo rilevante la struttura dell’edificio durante la ristrutturazione.

 

L’edilizia libera

La normativa sul ristrutturare casa tramite il fai da te contiene anche un grande numero di interventi che non necessitano di alcun permesso o autorizzazione da parte dell’ente comunale.

Tra le operazioni che possono esser svolte c’è la sostituzione della pavimentazione, gli interventi di manutenzione ordinaria, l’installazione di pompe di calore, l’eliminazione delle barriere architettoniche o la tinteggiatura e il rinnovo dei locali interni. Sono lavori semplici molto frequenti durante una ristrutturazione.

 

Gli incentivi statali per ristrutturare casa

Ristrutturare casa col fai da te è un buon modo per risparmiare, grazie agli incentivi però le spese saranno ulteriormente contenute.

Lo stato italiano ha previsto, per incentivare la riqualificazione degli immobili, delle agevolazioni fiscali per il rimborso del 50% dei costi sostenuti.

 

ristrutturare casa fai da te, gli incentivi statali.

 

Con la legge n. 232 dell’11 dicembre 2016 gli incentivi per ristrutturare casa sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2017, termine ultimo per fare richiesta all’Agenzia delle Entrate della deduzione.

Essi spettano per legge al proprietario dell’edificio, all’inquilino o al comodatario, al titolare di un diritto reale di godimento e altre figure espressamente indicate.

Nel caso dei lavori in proprio, quindi con il fai da te, la detrazione è prevista unicamente verso i materiali acquistati dal momento che non ci sono spese per i servizi o per un’impresa edile.

Per poter accedere gli incentivi è necessario inserire i dati catastali dell’immobile nella dichiarazione dei redditi e, in aggiunta, gli estremi della registrazione del titolo, l’atto per la ristrutturazione.

Inoltre vanno conservati ed esibiti al momento della domanda da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate i documenti relativi all’autorizzazione rilasciata dal Comune per i lavori, le fatture e le ricevute fiscali delle spese nonché le ricevute dei bonifici bancari, fondamentali per ottenere le agevolazioni.

 

Attenzione al bonifico

L’errore più comune nel ristrutturare casa sia con il fai da te sia con un’impresa edile avviene nella compilazione del bonifico parlante. Sebbene la normativa sugli incentivi per la ristrutturazione sia chiara, può capitare di commettere uno sbaglio invalidando la procedura.

Prima di tutto bisogna indicare i riferimenti legali della legge per l’agevolazione, i dati della spesa e il costo degli interventi. Oltre a questi va inserito il codice fiscale del proprietario o dei comproprietari dell’edificio.

Non sono ammessi altri metodi di pagamento ulteriori, pertanto bisogna sempre utilizzare il bonifico bancario. Nella causale, in riferimento alla ristrutturazione, non occorre scrivere nulla se non la normativa per gli incentivi fiscali. Qualora non la si conoscesse, ci si può rivolgere al personale dell’Agenzia delle Entrate o visitare il sito internet.