L'Attestato di Qualificazione Energetica riguarda le prestazioni energetiche di interi edifici.

Attestato di Qualificazione Energetica: cos’è, a cosa serve, chi lo elabora

L’Attestato di Qualificazione Energetica è un documento di fondamentale importanza, necessario per svolgere alcune operazioni riguardanti gli immobili. Attorno a questo insostituibile strumento gravitano però alcuni pregiudizi e svariati dubbi, soprattutto in relazione a un documento molto simile e, a dire il vero, più familiare al cittadino medio: l’Attestato di Prestazione Energetica.

 

 

In questo articolo offriremo una definizione chiara di Attestato di Qualificazione Energetica, elencheremo le differenze rispetto all’Attestato di Prestazione Energetica, descriveremo le casistiche che prevedono l’obbligatorietà e offriremo qualche consiglio per individuare un tecnico capace di elaborare il documento con efficacia e senza errori.

 

Cos’è l’Attestato di Qualificazione Energetica e differenze rispetto all’Attestato di Prestazione Energetica

L’Attestato di Qualificazione Energetica è un documento che certifica le caratteristiche energetiche di un immobile. Reca informazioni importanti ed esaustive circa il fabbisogno di energia primaria e altri elementi che, insieme, concorrono alla misurazione dell’efficienza energetica. 

Chi conosce l’Attestato di Prestazione Energetica avrà notato una certa somiglianza. Per quanto concerne la definizione dei due certificati, in effetti, essi possono trarre in inganno e apparire indistinguibili l’uno dall’altro. In realtà, si segnalano differenze importanti per quanto riguarda i contenuti, ma anche per ciò che concerne la metodologia che sta dietro alla loro elaborazione e, soprattutto, i casi in cui sono obbligatori.

La verità è che l’Attestato di Qualificazione Energetica e l’Attestato di Prestazione Energetica presentano due funzioni completamente diverse, e che vengono assolte in contesti altrettanto differenti.

 

  • L’Attestato di Prestazione Energetica va presentato in tutti i casi in cui vi è la necessità di mettere a parte un soggetto terzo delle informazioni “energetiche” dell’edificio o dell’immobile. Per esempio, l’APE (come viene comunemente chiamato) è assolutamente obbligatorio in caso di compravendita e locazione immobiliare.

 

  • L’Attestato di Qualificazione Energetica, invece, ha la funzione di attestare un cambiamento energetico a seguito di alcuni interventi di natura edile. In buona sostanza, alcuni lavori consentono di implementare la capacità energetica di un edificio. Tuttavia, è necessario un documento che certifichi il miglioramento. Tale necessità si inserisce nel solco delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie, che determinano benefici in caso di miglioramento delle capacità energetiche (tra le altre cose).

 

Da ciò procedono molte differenze ancora più sottili, ma che  contribuiscono a rendere ancora più distinguibili i due certificati.

Per esempio, l’Attestato di Prestazione Energetica viene redatto da un soggetto certificatore, ovvero da un architetto o un ingegnere o un geometra iscritto a un apposito registro. Di contro, l’Attestato di Qualificazione Energetica viene elaborato direttamente dal direttore dei lavori, al termine degli interventi di ristrutturazione.

Anche in virtù di ciò, l’Attestato di Qualificazione Energetica non è nient’altro che una relazione, benché ben asseverata da calcoli, rilievi e analisi.

L’Attestato di Prestazione Energetica, invece, risponde a un format di tipo modulare, dalla cui compilazione procede la definizione di una classe energetica ben precisa. Come sicuramente già sapete, le classi vanno dalla A alla G, dove la A indica la massima efficienza energetica, mentre la G indica quella minima.

Un’altra differenza, che a dire il vero interessa relativamente il proprietario, riguarda il destinatario dell’Attestato di Qualificazione Energetica e dell’Attestato di Prestazione Energetica. Nel primo caso, infatti, essa va presentata al Comune in cui è sito l’immobile. Nel secondo caso, va presentata direttamente all’Ente regionale. Come sicuramente avrete già compreso, si tratta di una differenza che coinvolge il tecnico deputato all’espletamento degli oneri burocratici. 

Ciò non toglie, che il soggetto certificatore debba redigere comunque l’Attestato di Prestazione Energetica, facendo ovviamente riferimento all’Attestato di Qualificazione Energetica.

Un rapporto, quello tra APE e AQE, che può sembrare complicato ma che si mostra in tutta la sua evidenza al momento dell’espletamento degli oneri burocratici.

 

La rappresentazione di un edificio ad alte prestazioni energetiche.

 

Quando è obbligatorio l’Attestato di Qualificazione Energetica

Detto ciò, è bene affrontare l’argomento dell’obbligatorietà. Infatti, è un po’ riduttivo parlare di “interventi edilizi”, in quanto questa categoria comprende numerose casistiche. 

In buona sostanza, l’Attestato di Qualificazione Energetica è necessario in caso di:

 

  • Edifici di nuova costruzione.
  • Installazione di impianti in edifici esistenti, a prescindere dalla metratura.
  • Ristrutturazione totale degli elementi edilizi facenti riferimento a edifici esistenti con una superficie utile superiore ai 1000 metri quadrati.
  • Demolizione e ricostruzione in modalità “manutenzione straordinaria” di edifici esistenti in grado di vantare una superficie superiore 1000 metri quadrati.
  • Sostituzione di generatori di calore.

 

In buona sostanza, l’Attestato di Qualificazione Energetica è necessario sempre, quando gli interventi riguardano gli impianti o sostanziano un miglioramento dell’efficienza energetica. Inoltre, è necessario in caso di edifici con superficie superiore ai 1000 metri quadri, a prescindere dalle conseguenze sull’efficienza energetica degli interventi..

Un punto dibattuto riguarda le fusioni e i frazionamenti. L’orientamento più diffuso della giurisprudenza, tuttavia, sembrerebbe escludere questa specifica casistica dall’obbligo di Attestazione di Qualificazione Energetica.