Bonus mobili 2019

Bonus mobili 2019: cosa c’è da sapere

Il bonus mobili 2019 è una opportunità che il legislatore riconosce al contribuente che intende acquistare immobili per arredare casa… In alcuni casi. La questione è complicata, e per quanto riguarda i requisiti di accesso e per quanto riguarda il funzionamento dell’agevolazione. 

 

 

Fermo restando che il consiglio migliore che si può dare è farsi seguire letteralmente da un esperto, in questo articolo proponiamo una panoramica esaustiva sul bonus mobili 2019 e tutte le informazioni necessarie per usufruire dell’agevolazione. 

 

Cos’è il bonus mobili 2019

Prima di tutto, è bene fare una precisazione. Perché si parla di bonus mobili 2019? Perché è sempre necessario specificare l’anno quando si scrive di questo argomento? La risposta è semplice… E sconfortante. La verità che è il bonus mobili non fa riferimento a un istituto legislativo stabile. Anzi, è tecnicamente una misura temporanea, che viene rinnovata di anno in anno. Dunque, è possibile che nella Legge di Stabilità prossima venga cancellata o ridimensionata la possibilità di recuperare la spesa per l’acquisto di immobili. Ciò impone ai contribuenti di cogliere la palla al balzo, dunque di non posticipare l’acquisto di immobili e la richiesta di agevolazioni.

Per il resto, il bonus mobili 2019 è “semplicemente” la possibilità di detrarre dall’IRPEF parte della spesa per l’acquisto degli immobili. Nello specifico, metà della spesa. Il 50% può sembrare una cifra rilevante, e in assoluto lo è, ma va specificato che altri bonus prevedono aliquote ben più alte, come il “verde” (65%) e quello per l’adeguamento sismico, che può raggiungere anche l’85%. 

Sia chiaro, la detrazione non è una tantum. Si parla comunque di tempi piuttosto lunghi. La spesa da detrarre va spalmata in dieci periodi d’imposta, dunque è necessario un decennio per rientrare (parzialmente) dalle spese. Ovviamente, chi non ha alcuna IRPEF da scontare non può accedere alle agevolazioni. O, per meglio dire, sarebbe completamente inutile. 

Un’altra limitazione, a dire il vero significativa, riguarda il contesto entro cui si acquistano gli immobili. Se si acquistano damblé, l’accesso alle agevolazioni è precluso. E’ necessario che esse vengano inserite in un generale programma di ristrutturazione, che a sua volta segue regole precise ed è normato da criteri piuttosto stringenti. Ne parliamo nel prossimo paragrafo. 

 

Chi può richiedere il bonus mobili 

I requisiti per ottenere il bonus mobili sono molto stringenti. In primis, la richiesta non deve riguardare una spesa agevolabile superiore ai 10.000 euro, che in questo caso è stabilito come tetto massimo. Secondariamente, deve acquistare un certo tipo immobili all’interno di un certo tipo di interventi di ristrutturazione.

Partiamo dalla questione dei mobili. Quali mobili possono essere oggetto di detrazione. E’ stata l’Agenzia delle Entrate, a fronte delle tante domande rigettate e di una normativa formalmente fumosa, ad aver stilato una lista di mobili passibili di detrazione. La lista è lunga, dunque consigliamo di visitare il sito dell’agenzia, ma possiamo anticipare che della lista fanno parte letti, armadi, librerie, cassettiere, divani, poltrone, materassi, strumenti di illuminazione (es. lampadari), tavoli, sedie, scrivanie, comodini. 

Della lista, in realtà, fanno parte oggetti che ufficialmente non possono essere classificati come mobili: gli elettrodomestici. Attenzione, però, non tutti gli elettrodomestici ma solo quelli di classe pari o superiore alla A+. Anche in questo caso però si segnalano delle eccezioni. E’ possibile, per esempio, detrarre la spesa per i forni di classe A (anche perché i forni di classe A+ e A++ sono molto rari e costosi). 

E per quanto riguarda la ristrutturazione? Quali sono gli interventi che consentono l’accesso a bonus mobili? In linea di massima, tutti quelli che a loro volta garantiscono l’accesso alle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie. Dunque…

 

  • Interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento, ovvero che agiscono sulle strutture o sulla planimetria. Sono esclusi, quindi, gli interventi meno costosi e più frequenti come la sostituzione dei pavimenti, la sostituzione degli infissi, la tinteggiatura.
  • La ricostruzione o il ripristino a seguito di eventi calamitosi, a patto che sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
  • Interventi di manutenzione ordinaria, come la sostituzione dei rivestimenti esterni (la classica facciata) a patto che venga realizzati su parti comuni di un condominio.

 

Grazie al Bonus Mobili 2019 si può risparmiare per arredare casa.

 

Acquisto mobili: consigli generali

Puntare al bonus mobili 2019 è essenziale per rendere la spesa sostenibile. Eppure è solo la parte finale di un percorso. Prima, occorre sceglierli, i mobili. Un’attività, questa, più complicata di quanto si possa pensare. 

Dunque, è bene agire con metodo, certo partendo da un budget preciso ma anche da alcuni punti ferma, da specifici criteri che consentono di operare una scelta in linea con le proprie necessità.

Per esempio, non si dovrebbe mai partire con la ricerca dei mobili senza aver maturato una visione d’insieme, senza avere le idee chiare sull’identità che dovrebbe assumere l’abitazione. Il rischio è di farsi guidare o dalle opinioni altrui o da un astratto concetto di bellezza. Scegliere a priori un’identità per la propria abitazione vuol dire garantire all’arredamento la necessaria coerenza interna ed evitare il classico effetto del “pugno in un occhio”. 

Il secondo consiglio, non meno importante, è di non avere fretta. Certo, le necessità abitative spesso impongono di accorciare i tempi, ma questo può rivelarsi dannoso. Prendetevi tutto il tempo necessario, sfogliate più cataloghi, chiedete a più persone (ovviamente qualificate), richiedete più preventivi, in modo da risparmiare senza mettere in secondo piano la qualità.

Se potete, ovvero se avete budget a sufficienza, ingaggiate un interior designer. Questi professionisti sono infatti molti utili, benché in alcuni casi abbastanza costosi. Sono in grado di tradurre le esigenze del cliente, che spesso si rilevano astratte e fumose, in azioni concrete e in soluzioni altrettanto fattive. 

 

 

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