Ristrutturare casa per venderla

Ristrutturare casa per venderla: 5 consigli per guadagnare più possibile

Ristrutturare casa per venderla: secondo alcuni, un’idea bislacca. D’altronde, perché impegnasi in costosi e faticosi interventi di ristrutturazione se si sta pensando di alienare il bene? In realtà i motivi sono tanti, e tutti di natura economica.

 

 

Ne parliamo in questo articolo, dando sostanza all’ipotesi “ristrutturare casa per venderla” e fornendo qualche consiglio per trarre il meglio da questa manovra sì complicata, ma anche potenzialmente redditizia. 

 

Perché ristrutturare casa per venderla

Come abbiamo detto, motivi che giustificano una ristrutturazione immediatamente antecedente alla vendita ce ne sono parecchi, e per giunta sono tutti di natura economica. In estrema sintesi, se si seguono alcuni accorgimenti e si opera con intelligenza, si possono trarre alcuni vantaggi e guadagnare anche migliaia di euro. 

In primo luogo, ristrutturare casa per venderla, anzi prima di venderla consente di superare il collo di bottiglia causato dalla presenza, nel mercato, di tantissimi immobili di vecchia data e versanti nelle medesime condizioni. Insomma, è un modo per distinguere e giocare ad armi pari, o quasi, con le abitazioni che invece non soffrono di questo problema, le abitazioni nuove.

Poi, molto banalmente, ristrutturare una casa prima di venderla fa lievitare il prezzo, proprio dal punto di vista tecnico. Potete verificare voi stessi, magari rivolgendovi a un’agenzia immobiliare che offre anche un servizio peritale. Tutto ciò pone in essere la possibilità di generare surplus, che nella migliore delle ipotesi (immaginando un appartamento medio) si rivelano superiori ai 10.000 euro. 

 

Puntare alla riqualificazione energetica

Uno dei trucchetti, se così di può chiamare, per guadagnare il massimo da una ristrutturazione pre-vendita, è puntare su quegli interventi che attestano in maniera documentata l’aumento del valore dell’immobile. Il riferimento è a quegli interventi che generano un cambio di parametri certificato. Un esempio? Proprio gli interventi di riqualificazione energetica. Essi infatti consentono di aumentare la classe di efficienza energetica, parametro che è riconosciuto pubblicamente e anzi inserito persino nel rogito.

Ora, gli interventi di riqualificazione energetica sono quelli che costano di più (insieme a quelli strutturali), se si escludono le innovazioni di lieve entità, come quelle che interessano i serramenti. C’è comunque una buona notizia: le detrazioni per interventi di questo tipo sono abbastanza alti, ovvero pari al 65%. C’è l’opportunità di recuperare molto denaro (che rimane in capo all’ex proprietario anche dopo aver venduto).

 

Puntare alla riqualificazione antisismica

Questa è un’altra classe di interventi che potrebbe essere presa in considerazione anche perché molto costosa sì, ma anche redditizia. D’altronde, l’aumento di valore di un immobile ristrutturato in funzione antisismica va oltre il mero calcolo del denaro, e riguarda anzi elementi più personali, più significativi per la vita di una persona, ovvero dell’acquirente: la sicurezza

Ora, l’opportunità di agire in funzione antisismica non emerge in tutti i casi. Essa è appannaggio dei proprietari che detengono immobili in zone sismiche. Non che questa caratteristiche sia rara, dal momento che l’Italia è in gran parte soggetta a terremoti, ma è ovvio che tali dinamiche rivelano la propria forza in alcune zone piuttosto che in altre.

Il consiglio, comunque, è di prendere in considerazione questa eventualità. C’è da spendere decine e decine migliaia di euro, certo, ma è possibile detrarre fino l’80% della spesa (o addirittura di più) grazie al meccanismo delle detrazioni. 

 

Casa ristrutturata per essere venduta.

 

Agire sulle finiture

Anche questo può essere considerato un “trucchetto”, per quanto in realtà pienamente legittimo dal punto di vista sostanziale e legale. Agire sulle finiture vuol dire rendere un immobile più bello già a prima vista, agendo quindi su pavimenti, pareti interne, serramenti, porte e rivestimenti verticali.

La ratio di questi interventi è duplice. Da un lato, costano relativamente poco. Siamo lontani anni luce dalle spese imposte dai lavori di riqualificazione energetica. Dall’altro lato, puntano sul concetto di prima impressione. Chi visita un immobile, e deve deciderlo di comprarlo, in genere decide in maniera immediata, a prima vista, seppur inconsciamente. Ora, per fare una buona impressione i lavori sulle finiture sono l’ideale.

Purtroppo, questi non possono essere detratti. Non esistono agevolazioni di alcun tipo per i cosiddetti lavori di edilizia libera. Uno svantaggio sopportabile, però, vista la differenza di costo. 

 

Muoversi per tempo

Questo è un consiglio molto particolare, in quanto controintuitivo. Infatti, si tende ad attribuire alla fretta un effetto negativo sulla qualità del risultato finale. Ciò vale per tutte le attività complesse, dunque anche per le ristrutturazioni. Niente di particolarmente strano, quindi, se non fosse per un dettaglio. 

Il mercato è ancora in una fase stagnante, tendente alla recessione. Ciò, purtroppo, si riverbera soprattutto sui prezzi. Ora, questa dinamica è più forte in alcune città o zone rispetto ad altre, ma è abbastanza diffusa. In estrema sintesi, l’immobile perde di valore per il semplice passare del tempo, anche se non subisce danni o non va incontro ad usura.

Il rischio, se si perde troppo tempo, è di disperdere il vantaggio “da ristrutturare” con la perdita di valore imposta dal mercato. Dunque, se avete una chiara di idea di cosa deve essere fatto, non perdete molto tempo e mettetevi in moto. Ovviamente occorre trovare un equilibrio tra velocità e qualità. Fare in fretta e furia, con il pericolo di vedersi corrisposto un servizio scadente, non è una soluzione ma anzi è parte del problema.

 

 

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