Ristrutturare casa insidie

Vuoi ristrutturare casa? Ecco le 4 maggiori insidie

Se state pensando di ristrutturare casa dovreste mettere in conto di affrontare alcuni ostacoli. La questione, infatti, è più complessa di quanto si possa pensare, come ben sanno coloro che hanno già realizzato (su commissione o meno) dei lavori per la propria abitazione. Ne parliamo in questo articolo, offrendo una panoramica dei problemi più frequenti e difficili da risolvere. 

 

 

Ristrutturazione casa: impresa ardua?

Ristrutturare casa a volte è una necessità, altre volte è invece una scelta facoltativa, evidentemente presa con l’obiettivo di migliorare l’esperienza abitativa. A prescindere dalle motivazioni, però, è sempre una impresa non facile. Ovviamente dipende dalla quantità e dal grado di pervasività dei lavori. Abbattere un tramezzo è diverso da adeguare la struttura in funzione antisismica, per esempio. 

In genere, però, si ravvisano sempre gli stessi problemi, magari in misura e con una gravità diversa a seconda delle situazioni. Chi vuole ristrutturare casa, è bene che li conosca in anticipo, in modo da attutirne gli effetti quando possibile, o risolverli in un tempo utile. 

 

I 4 maggiori problemi per chi vuole ristrutturare casa

Di seguito, i maggiori, più frequenti e più complicati ostacoli che deve affrontare chi desidera commissionare o realizzare una ristrutturazione casa. 

La scelta dei lavori

Questo passaggio può sembrare facile. D’altronde, si tratta di individuare i difetti e i punti deboli di un’abitazione, e optare per questo o per quell’intervento. In realtà, questa fase si rivela sempre più difficile del previsto. In primo luogo, perché il proprietario comune, magari profano delle materie edilizie, è in grado solo fino a un certo di analizzare un’abitazione. Secondariamente, perché, specie se l’immobile è vecchio, gli interventi da realizzare sono così tanti da rendere difficoltosa una cernita. Insomma, si verifica il classico imbarazzo della scelta.

Come risolvere il problema? Se l’abitazione è in buono stato, e la ristrutturazione non è una necessità, il problema si risolve praticamente da solo. In tutti gli altri casi, che sono la maggioranza, è necessario farsi accompagnare da un esperto. Ovvero, sottoporre l’abitazione al giudizio di una persona competente, e poi magari scegliere in assoluto economica cosa commissionare. Ovviamente, in questa fase occorre prendere in considerazione un criterio importante: il budget a disposizione. Dunque, assicuratevi di sapere con assoluta precisione quanto potete spendere. 

 

Insidie quando si ristruttura casa: scegliere una impresa edile di fiducia.

 

La scelta dell’impresa

In genere, la ricerca dell’impresa edile genera sempre qualche ansia, soprattutto quando si parte da zero, ovvero quando non si hanno contatti o feedback. Spesso a prendere il sopravvento è il timore di rivolgersi a una impresa costosa o poco efficiente o entrambe le cose (sarebbe una catastrofe). Un timore, questo, più che giustificato. Il panorama delle imprese edili, infatti, è incredibilmente composito. Spesso, si finisce nella rete di quelle imprese che si sanno porre bene, ma che alla prova dei fatti si rivelano mediocri.

Come risolvere questo problema? Occorre adottare un protocollo preciso, la cui realizzazione certo richiede tempo ma che mette al riparo da sgradite sorprese. L’approccio giusto consiste nel contattare più imprese, nel chiedere i preventivi e nell’operare un confronto sia dal punto di vista del prezzo che da quello delle competenze. Per indagare queste ultime, di nuovo, affrontate la fase di conoscenza o primo contatto con un esperto. Per reperire preventivi in fretta, sfruttate le possibilità concesse dalle piattaforme di confronto preventivi.

La burocrazia

E’ la vera fonte di terrore per chiunque intenda ristrutturare casa. La burocrazia è temibile, soprattutto in Italia. Lo è in virtù della sua complessità, ma anche per i tempi (in alcuni casi bibblici) che la caratterizzano. La questione coinvolge soprattutto i titoli abilitativi. Più un intervento è importante, più difficile è ottenere il relativo permesso. Ovviamente, a ciascuna tipologia di lavoro corrisponde un permesso specifico.

Il consiglio, qui, è di armarsi di pazienza. I tempi tecnici possono essere lunghi, e il committente può fare ben poco, se non sollecitare. E’ caldamente consigliato, soprattutto in questa fase, non agire da soli. La materia è complicata per gli esperti, figuriamoci per la gente comune. Dunque rivolgetevi a un bravo professionista che possa fungere da interfaccia tra voi e gli enti pubblici. Delegate, sì, ma con consapevolezza: informatevi sempre su quanto fa il professionista, mantenete il controllo della situazione. Il primo passo per ottemperare a quest’obbligo “morale” è interagire, chiedendo informazioni, allo Sportello Unico per l’Edilizia del comune in cui è sito l’immobile.

I costi

Questo è un altro capitolo che genera parecchi problemi. Lo fa in due fasi distinte: quando si selezionano i lavori da realizzare, quando i lavori stanno per essere realizzati. Può capitare infatti che la realtà dei fatti non segua fedelmente il preventivo. Ciò non deve essere inteso come il frutto di un comportamento errato da parte dell’impresa, magari intenta a gonfiare i costi, quanto piuttosto un fenomeno fisiologico. Un certo margine di movimento c’è sempre, anche se il preventivo è fatto bene. 

Come risolvere questo problema? In primo luogo, appunto, è bene che il preventivo sia più dettagliato possibile e che, anzi, venga approssimato per eccesso. Dunque, avanzate una richiesta di questo tipo all’impresa. Secondariamente, mantenete sempre attivo il dialogo con l’impresa stessa. L’ideale è contrattare in prima persona qualsiasi deviazione dal piano originario. Questo atteggiamento, come minimo, consente di evitare brutte sorprese e quindi di deteriorare il rapporto con l’impresa. Evenienza, questa, da evitare a ogni costo. 

Per il resto, prendete sempre in considerazione il budget a vostra disposizione. Non fate il passo più lungo della gamba. Se vi ritrovate a decidere tra un approccio pessimistico e un approccio ottimistico (in una prospettiva di previsione della spesa), optate sempre per il primo.

 

 

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