Controsoffitto con faretti

Controsoffitto: caratteristiche, materiali e tipologie

Il controsoffitto è un’opera edile tra le più richieste in assoluto. Infatti, assolve ad alcune funzioni fondamentali, non richiede grandissime spese, si caratterizza per una certa facilità di posa.

 

 

L’argomento è più complesso di quanto possa sembrare, anche perché esistono varie tipologie di controsoffitto (ciascuna delle quali serve a uno specifico scopo) e vengono chiamati in causa numerosi materiali.

In questo articolo forniamo una panoramica completa ed esaustiva sul controsoffitto, illustrando le caratteristiche di base, facendo distinzione tra le varie tipologie e parlando anche dei materiali attualmente in uso.

 

Cos’è il controsoffitto

Dal punto di vista meramente tecnico, il controsoffitto è una struttura orizzontale, posizionata a un’altezza inferiore al solaio e, più raramente, aderente ad esso. Tale struttura nasconde il solaio alla vista e rappresenta, per chi frequenta l’immobile, l’unico “soffitto visibile”.

In genere, il controsoffitto è posto ad almeno 2,70 metri dal suolo, che poi è l’altezza che per legge deve essere garantita ai locali.

Come già accennato, gli scopi del controsoffitto sono numerosi.

In primo luogo, il controsoffitto può fungere da struttura isolante laddove il solaio non è capace di garantire il giusto grado di isolamento termico o acustico. Stesso discorso per l’umidità, sempre se essa non è causata da una infiltrazione.

Il controsoffitto, inoltre, ha la funzione di celare alla vista un impianto, il quale genererebbe un impatto estetico tutt’altro che gradevole. Questa esigenza è particolarmente pressante nei luoghi di lavoro, nei locali adibiti alla erogazione di servizi, nelle fabbriche e persino nelle abitazioni che si avvalgono di impianti complessi.

Un’altra funzione del controsoffitto è quella di fungere da base per impianti di illuminazione particolari, che non potrebbero essere installati direttamente sul soffitto. Infine, il controsoffitto viene impiegato per diminuire l’altezza dei locali, qualora essa fosse eccessiva e ponesse in essere disagi soprattutto di natura “termica” (per esempio la difficoltà a riscaldare l’ambiente e a conservare una temperatura gradevole). 

 

Tipologie di controsoffitto

I controsoffitti non si differenziano solamente per lo scopo ma anche soprattutto per le caratteristiche strutturali. Prendendo in considerazione questo criterio, possiamo individuare due tipologie di controsoffitto.

 

  • Controsoffitto continuo. In questo caso, la struttura orizzontale è saldamente agganciata al solaio. Si tratta dunque di una tipologia “fissa”, che impone una posa leggermente più complicata ma che, allo stesso tempo, concede qualche margine di discrezione in più circa le rifiniture. Per esempio, i controsoffitti continui possono essere intonacati e stuccati proprio come se fossero delle strutture in muratura. Nella quasi totalità dei casi, i controsoffitti continui sono composti da un sostegno, spesso garantito da profili metallici o in legno, e dal tamponamento, ovvero da lastre che formano la struttura orizzontale.

 

  • Controsoffitto discontinuo. In questo caso, si utilizzano tecniche di installazione molto più rapide, che non richiedono l’utilizzo di elementi fissi. Infatti, questo genere di controsoffito può essere rimosso in maniera tutto sommato semplice e rapida.

 

Nel caso del controsoffitto continuo, il materiale d’elezione è il cartongesso. Si tratta infatti di un materiale capace di garantire il giusto compromesso tra facilità di posa, personalizzazione, semplicità di manipolazione e solidità.

Nel caso del controsoffitto discontinuo, si utilizzano invece materiali plastici, pannelli prefabbricati e altro ancora. 

Per quanto concerne il cartongesso, a disposizione del committente ci sono varie tipologie di lastre, le quali possono vantare alcune caratteristiche peculiari. Esse, tra l’altro, si sposano alla perfezione con le esigenze che il controsoffitto dovrebbe soddisfare.

Per esempio, se il controsoffitto è pensato per garantire un elevato grado di isolamento termico, è possibile utilizzare il cartongesso isolante, che al suo interno contiene, certo in minima parte, sostanze a bassa conduzione termica. Se invece lo scopo el controsoffitto è garantire l’isolamento acustico, è possibile fare riferimento a cartongessi con funzione fonoassorbente. Infine, se lo scopo è adeguarsi alle norme antincendio, soprattutto se locale adibito ad certune attività produttive, è necessario fare affidamento al cartongesso ignifugo (che poi quello che costa di più).

L’impiego del cartongesso concede qualche margine di discrezione anche sotto il profilo estetico. Infatti, il cartongesso è un materiale piuttosto lavorabile, e che si presta alle finiture più complesse. Dunque, chi realizza un controsoffitto in cartongesso può integrare soluzioni di design in grado di valorizzare l’esistente o imprimere ai locali una precisa identità.

Questa esigenza risulta particolarmente pressante quando il cartongesso è pensato non solo per assolvere a una funzione concreta (per esempio celare alla vista impianti e tubature) ma anche per integrare avveniristiche soluzioni d’illuminazione. E’ ovvio che, in questo caso, anche il controsoffitto – in qualità di supporto orizzontale – debba rispondere a precisi canoni visivi. 

 

Un controsoffitto in cartongesso.

 

Il costo di un controsoffitto

Ne abbiamo già fatto cenno, il controsoffitto rappresenta una soluzione apprezzata anche perché tutto sommato conveniente. Ovviamente, la spesa varia in base alla tipologia di controsoffitto, ai materiali utilizzati e, soprattutto, alle esigenze della singola impresa edile o del singolo tecnico che ne cura l’installazione.

Un intervallo sufficientemente realistico potrebbe essere quello che va dai 20 ai 50 euro al metro quadro. Tuttavia, va specificato che la tipologia più costosa in assoluto è quella del controsoffitto con “funzione estetica”, la cui installazione è sempre preceduta da un intenso lavoro di progettazione e di design.

Un’altra tipologia non esattamente conveniente (ma estremamente utile) è quella del controsoffitto realizzato in cartongesso ignifugo. A costare molto, in questo caso, è però il materiale utilizzato.