Ristrutturare casa anni 70

Ristrutturare casa anni 70: interventi, costi e consigli per risparmiare

Come intervenire per ristrutturare una casa anni 70? Quanto costa? Soprattutto… Ne vale veramente la pena? Interrogativi, questi, che riguardano molte persone: il patrimonio urbanistico italiano è vecchio, dunque sono tanti i proprietari o gli aspiranti proprietari di immobili costruiti quaranta o cinquant’anni fa.

 

 

In questo articolo offriamo qualche spunto a chi sta pensando di ristrutturare una casa anni 70. Parleremo dei problemi che affliggono questi edifici, degli interventi da realizzare e del loro costo. Infine, offriremo qualche consiglio per risparmiare e godere allo stesso tempo di un buon servizio.

 

I difetti di una casa anni 70

Sia chiaro, può essere benissimo che una casa anni 70 non presenti problemi di sorta, che sia immediatamente abitabile anche se non è stata sottoposta in passato a interventi di ristrutturazione. Tuttavia, nella maggior parte dei casi questi edifici presentano alcuni difetti, alcuni riguardanti il semplice gusto estetico, altri concernenti la struttura.

 

  • Distribuzione degli spazi obsoleta. Le case negli anni 70 venivano progettate secondo canoni diversi da quelli odierni. Per esempio, agli open space di preferivano i lunghi corridoi, con le stanze poste su entrambi i lati. Questa disposizione potrebbe non essere incline con i canoni moderni.

 

  • Scarsa efficacia sismica. Nel corso del tempo, la normativa antisismica si è irrigidita. E’ diventata più severa. Un immobile costruito negli anni 70, quindi, pur dimostrandosi solido, potrebbe non rispondere alle esigenze attuali, soprattutto se sito in una zona ad alto rischio sismico. 

 

  • Scarsa efficacia termica. La tecnologia in termini di coibentazione e isolamento termico ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni. La conseguenza è che gli edifici vecchi appaiono oggi come poco efficaci dal punto di vista energetico, con tutte le ripercussioni del caso per ciò che concerne le utenze.

 

  • Presenza di amianto. Questo è un problema molto grave. La tossicità dell’amianto è stata scoperta solo poco tempo fa, dunque in passato se n’è fatto ampio uso, della costruzione dei tetti a quella degli impianti. E’ un pericolo reale che riguarda soprattutto le case costruite quaranta o cinquant’anni fa. 

 

  • Serramenti vecchi. Anche la tecnica della costruzione di infissi e porte si è evoluta, e dal punto di vista estetico e dal punto di vista termico. Inoltre, gli infissi si deteriorano naturalmente dopo qualche decennio. Di conseguenza, gli infissi di una casa anni 70 si presentano spesso in cattivo stato. 

 

Una casa degli Anni 70 da ristrutturare.

 

Vale la pena ristrutturare una casa anni 70?

La domanda è più che legittima. D’altronde, gli interventi di ristrutturazione hanno un costo. La domanda potrebbe sorgere spontanea sia ai proprietari che agli aspiranti proprietari. Ovvero, sia in chi vorrebbe vendere una casa anni 70 di sua proprietà, sia chi vorrebbe acquistarla, magari allettato da un prezzo basso.

Ebbene, ogni caso è a se stante. Occorre valutare le condizioni dell’immobile, anche perché è possibile che sia così in cattivo stato da rendere antieconomico una ristrutturazione generale. In linea di massima, però, il valore in termini di prezzo che una ristrutturazione aggiunge è superiore al costo degli interventi.

Sicché chi vende ha ragione a ristrutturare, in quanto venderebbe a prezzo molto più alto. Chi acquista e ristruttura dopo, invece, si ritroverebbe con un immobile valorizzato. 

 

Gli interventi da realizzare

E’ bene ripeterlo: ogni casa è un discorso a sé stante. Alcune hanno bisogno di interventi profondi, altri solo di qualche accorgimento. Di seguito descriviamo gli interventi più frequentemente richiesti. Ovviamente, non è detto che debbano essere realizzati tutti, anzi è abbastanza raro.

 

  • Ricomposizione degli spazi. Molto spesso, si tratta di ricavare un open space, allargare la cucina e trasformarla anche in sala da pranzo, occasionalmente anche allargare il bagno. E’ un intervento più leggero di quello che si pensa, se non ci vanno di mezzo gli impianti.

 

  • Adeguamento sismico. Specie per gli edifici siti nelle zone sismiche, l’adeguamento sismico è molto richiesto, in modo da allineare un immobile (a prescindere della qualità della sua struttura) agli standard odierni.

 

  • Rifacimento degli impianti. E’ spesso una necessità, specie se realizzati con materiali tossici, come l’amianto. Per esempio, in passato le colonne montanti erano realizzate in amianto. 

 

  • Rifacimento del tetto. Certo, molto spesso si tratta semplicemente di rifare la guaina o di cambiare qualche coppo deteriorato dal tempo e dagli agenti atmosferici. Nella peggiore delle ipotesi, però, il tetto è realizzato in amianto, dunque va completamente sostituito.

 

  • Sostituzione dei serramenti. I serramenti di oggi sono aggiornati al gusto moderno, inoltre sono più efficienti dal punto di vista termico e più resistenti ai tentativi di effrazione. Sostituire quelli vecchi, per giunta deteriorati dal tempo, è praticamente una scelta obbligata. 

 

Quanto costano questi interventi? In realtà, non è possibile fornire una cifra valida per tutte le situazioni. Sono troppe le variabili in gioco, alcune delle quali riguardano un elemento aleatorio come le richieste della singola impresa edile. Il consiglio, se volete risparmiare e godere di un buon servizio, è di informarvi sulle imprese che contattate e, soprattutto, confrontare i preventivi.

Tornando ai costi, è possibile comunque individuare quali interventi impongono uno sforzo economico maggiore. In cima alla classifica c’è certamente l’adeguamento sismico, che richiede l’impiego di tecniche particolari e azioni dirette sulla struttura. Tra quelli che costano di meno, invece, la sostituzione degli infissi e la creazione di open space.