Ristrutturare una casa degli Anni 60: un esempio di interni riformati.

Ristrutturare casa anni 60: quali interventi richiedere e quanto costano

Quanto costa ristrutturare una casa anni 60? Quali intervento dovrebbero essere realizzati? Soprattutto… Ne vale la pena? Sono domande che molte persone si pongono, più di quanto si possa immaginare. Infatti, il patrimonio urbanistico italiano è notoriamente vecchio, dunque sono numerosi i proprietari di immobili che hanno più di cinquant’anni di vita.

 

 

Nell’articolo che segue rispondere a queste domande, offrendo informazioni utili per chi pensa di ristrutturare una casa anni 60.

 

I problemi delle case anni 60

Sia chiaro, non tutte le abitazioni costruite negli anni 60 hanno problemi. Di certo, non li hanno quelle che sono state già oggetto di interventi di ristrutturazione più o meno recenti. Tutte le altre, però, è probabile che siano affetti da almeno uno di questi problemi.

 

  • Distribuzione antiquata degli spazi. Il gusto è cambiato, anche per ciò che concerne la gestione degli spazi. Un tempo, per esempio, si prediligevano i lunghi corridoi, con le stanze disposte ai lati. Oggi, invece, si preferisce creare almeno un open space. Dunque, la distribuzione dei locali di una casa anni 60 potrebbe risultare demodé. 
  • Stabilità strutturale. L’usura in genere interessa le finiture, ma non sono da escludere problemi strutturali. Anche perché i metodi di costruzione di sessant’anni fa erano molto diversi da quelli odierni.
  • Materiali di costruzione non consoni. Un tempo si utilizzavano materiali che oggi sono considerati tossici, proprio perché la loro tossicità è stata scoperta di recente. Un esempio è dato dall’amianto.
  • Infissi vecchi, logori o fuori moda. Gli infissi sono i primi elementi a “perdere colpi”, dunque nella stragrande maggioranza dei casi andrebbero cambiati. Spesso è anche una questione di gusto e di funzionalità, dal momento che sia l’approccio all’estetica che le tecniche di isolamento termico sono cambiate.

 

Gli interventi per ristrutturare le case anni 60

Alla luce di questi problemi, è probabile che dobbiate mettere mano al vostro immobile anni 60. Di seguito presentiamo alcuni degli interventi più richiesti. Ovviamente, potreste avvertire la necessità di realizzarne solo un paio, o tutti o uno soltanto: dipende dalle vostre esigenze e dal reale stato dell’immobile.

 

  • Consolidamento strutturale. Esso si rende necessario, appunto, se l’immobile è gravato da problemi strutturali. Spesso, però, anche in assenza di criticità, si opta per un adeguamento finalizzato all’aumento della capacità di resistenza agli eventi sismici. Le esigenze di oggi, infatti, non sono più complesse di quelle di un tempo, e lo stesso vale per le norme.
  • Rifacimento degli impianti. Gli impianti invecchiano, diventano meno efficienti, con il passare del tempo si guastano. Inoltre, se l’immobile è molto vecchio, è probabile siano stati realizzati con materiali oggi ritenuti tossici. Per esempio, non è raro trovare – in immobili così vecchi – delle colonne montanti realizzate con l’amianto. 
  • Rinnovo degli spazi. Se è vero che il gusto in termini di distribuzione dei locali è cambiato, potreste avvertire l’esigenza di accorpare stanze, creare un open space che funga da hall… Insomma, cambiare il volto dell’immobile.
  • Sostituzione dei serramenti. Questo è un intervento quasi obbligato. Ci sono vari motivi che spingono a realizzarlo: oggettivo stato di usura, estetica non in linea con il gusto odierno, scarso isolamento termico. La tecnica ha fatto passi da giganti, e attualmente vengono impiegati materiali estranei all’edilizia di cinquanta o sessant’anni fa (es. il pvc). 

 

Altri interventi di ristrutturazione, magari leggera, riguardano tutte le finiture. Quelle sì, soffrono del passare del tempo, magari non solo a livello concreto, di usura, ma proprio a livello estetico. Spesso, è sufficiente guardare i motivi geometrici del pavimento per risalire al periodo di costruzione: sono elementi molto caratterizzanti dal punto di vista estetico. 

 

Una casa indipendente degli Anni 60.

 

 

Quanto costa la ristrutturazione di una casa anni 60

I costi sono alti? In realtà sì, come tutte le ristrutturazioni del resto. Tuttavia, non c’è dubbio che la spesa dipenda dalle scelte del proprietario e dallo stato di fatto dell’immobile. Se per esempio la sua struttura è in buone condizioni, potreste evitare di procedere con il consolidamento strutturale, che è appunto l’intervento più costoso in assoluto, e che può valere anche qualche decina di migliaia di euro (se l’immobile è in pessime condizioni o se necessita anche di un adeguamento sismico).

Tra gli interventi meno costosi spicca la creazione di open space, ma solo se esso non impone una modifica sostanziale degli impianti. Anche la sostituzione dei serramenti, se le pretese “estetiche” sono equilibrate, concretizzano una spesa tutto sommato gestibile. 

 

Vale la pena ristrutturare una casa anni 60?

Questa è la domanda delle domande. Ovviamente, è un dubbio legittimo, dal momento che in ballo ci sono sempre migliaia di euro. Ebbene, la risposta è generalmente favorevole. Infatti, nella maggior parte dei casi, l’aumento del valore di una abitazione sottoposta a ristrutturazione è superiore alla spesa effettuata per ristrutturarla. In questa prospettiva, persino i casi in cui si punta alla vendita rendono giustificata l’esecuzione di interventi massicci.

Certo, il momento della vendita verrà ritardato, ma si guadagna comunque qualcosa in più. Se invece volete ristrutturare un immobile per viverci, beh… Il vantaggio viene da sé, è evidente: vi ritrovare una casa funzionante (qualora non lo fosse precedentemente), comoda, indistinguibile rispetto alle case di nuova costruzione.

Ristrutturare è un’idea anche per chi sta per acquistare una casa anni 60. Per l’appunto, la riduzione del prezzo e quindi il risparmio, spesso supera la spesa per la futura ristrutturazione, certo a costo di qualche perdita di tempo. Dunque anche l’acquisto di immobili anni 60 da ristrutturare potrebbe rappresentare un affare.

Badate bene, però: ogni immobile è un caso a sé stante, dunque siate pronti a valutare esigenze e contingenze. Se infatti un immobile è davvero messo male, e quasi cade a pezzi, è ovvio che la ristrutturazione potrebbe essere meno conveniente.