Ristrutturare casa quando ci si abita può implicare qualche incoveniente.

Ristrutturare casa quando ci si abita: come evitare i disagi

Ristrutturare casa quando ci si abita… Per alcuni è un incubo, per altri è semplicemente un amaro calice da bere. Certamente, per tutti, è un disagio. Tuttavia, è anche un disagio possibile da affrontare, i cui effetti possono essere limitati, il cui impatto sulla qualità della vita può essere contenuto.

 

 

Ne parliamo in questo articolo. Offriremo una panoramica degli aspetti negativi di ristrutturare casa quando ci si abita e cercheremo di fornire qualche soluzione più o meno semplice da praticare, e che non causi un ulteriore dispendio di energie e risorse economiche.

 

I disagi di ristrutturare casa quando ci si abita

E’ evidente: ristrutturare casa quando ci si abita è scomodo. E’ disagevole soggiornare in un’abitazione mentre vengono svolti del lavori. Ovviamente, il grado di disagio è piuttosto variabile, ed è suscettibile al tipo di interventi e alla loro durata. Va detto, però, che anche nella peggiore delle ipotesi, ovvero quando i lavoro sono minimi e riguardano solo le finiture, di disagi comunque se ne registrano parecchi.

Nei prossimi paragrafi offriamo una panoramica quanto più possibile esaustiva dei disagi in caso di permanenza in una casa in corso di ristrutturazione.

 

Il rumore

Non esiste ristrutturazione senza rumore. Questo è ovvio o intuibile. Tutti prima o poi sperimentano sulla propria pelle il disagio di dover vivere con il rumore costante. Ciò accade soprattutto quando vengono coinvolte le finiture (quindi spesso). Nello specifico, quando si sostituiscono i rivestimenti. Smantellare un pavimento o un rivestimento murario genera un rumore continuo e fastidioso, anche perché nella maggior parte dei casi viene utilizzato il martello pneumatico. 

Il rumore, però, contraddistingue anche tutti gli altri interventi, anche quelli – per esempio – che coinvolgono i serramenti.

 

La mancanza di privacy

Anche questo è un disagio non da poco. “Avere gli operai in casa” è una limitazione al proprio diritto alla riservatezza. Per giunta, una limitazione alla quale non si può porre rimedio, non apparentemente almeno. Ovviamente, anche in questo caso il disagio si esplica con diversi livelli di gravità. Un discorso è sopportare la presenza di un paio di operai in casa, ben altro paio di maniche è sopportarne contemporaneamente quattro, cinque, sei.

Fermo restando che una violazione della privacy c’è sempre, anche se gli operai sono pochi e si comportano (come accade sempre del resto) con il massimo della discrezione e del rispetto per gli spazi altrui. 

 

L’impossibilità di utilizzare i locali

Anche questo è un disagio prevedibile. E’ ovvio: se un intervento edile coinvolge una determinata stanza, quella stanza è fuori uso per tutto il tempo dell’intervento. Ora, questo disagio può essere più o meno grave a seconda del tipo di stanza coinvolta. Se è una stanza da letto, il disagio è minimo, se è possibile usufruirne di un’altra.

Tuttavia, se la stanza è “di servizio”, quindi corrisponde al bagno e alla cucina, diventa tutto molto complicato. Anzi, in quel caso è l’intera abitazione a diventare “poco vivibile”.

 

Le limitazioni alla vita sociale

Questo è certamente il disagio di minore entità che si possa avere per ristrutturare casa, ma va comunque segnalato. Chi ha “gli operai in casa”, è ovvio, non può ospitare amici o organizzare serate, ammesso che sia abituato a farlo. Certo, nessuno gli vieta di continuare a farlo anche nel bel mezzo di una ristrutturazione, ma in genere si tende a evitare.

A questo problema ci sono svariate soluzioni, come per esempio cambiare il luogo di aggregazione, che può essere un’altra abitazione o un locale, ma può generare una situazione di disagio per tanti.

 

Come fare quando si ristruttura casa quando ci si abita

Questi sono i disagi che più frequentemente subiscono coloro che ristrutturare una casa pur vivendoci dentro. Ci sono soluzioni a questi disagi? Al problema della riduzione della vita sociale, che è quello di minore entità, abbiamo già dato risposta. Ma gli altri? Ecco qualche consiglio e indicazione che potrebbe andare bene in qualsiasi situazione.

 

Cambiare alloggio

E’ la soluzione più semplice, ma forse quella meno alla portata di mano. E’ un po’ come tagliare la testa al toro, aggirare il problema. Purtroppo, non è una soluzione percorribile. In primis, perché non è detto che possa essere realizzata gratuitamente. Non è detto che tra gli amici o i parenti, ci sia qualcuno in città disposto o capace di garantire un soggiorno. Secondariamente, perché – appunto – se non si trova nessuno che possa ospitarci, è necessario fare riferimento ad alberghi, B&B etc. con tutto ciò che ne consegue in termini di dispendio di risorse economiche.

Senza contare l’oggettivo disagio di dormire in un letto e in una casa che non si sentono propri, disagio che può diventare insopportabile se i tempi si dilatano. 

 

Ristrutturare un po’ per volta

Questa è una soluzione che prolunga l’agonia ma in un certo senso la rende meno intensa. Anziché ristrutturare “tutto in una volta”, è possibile procedere per gradi, una stanza per volta, magari lasciando passare del tempo tra un intervento e un altro.

Tuttavia, a questa soluzione vanno attribuiti due svantaggi. In primis, il tempo che si passa “con gli operai” si dilata. Certo, la “convivenza” si fa meno disagevole, ma dura molto di più. Secondariamente, può ingenerare stress, perché è come realizzare più ristrutturazioni nel giro di poco tempo. Ciò accade soprattutto se si dilata in maniera eccessiva il periodo di interventi, magari distanziando molto i vari segmenti.

 

Limitarsi al minimo indispensabile

Questa è certamente una soluzione drastica, ma anche risolutiva. Puntare solo a quello che serve veramente, ovvero agli interventi di messa in sicurezza o riparazione – sempre che non siano gravi – riduce tempo e impatto del lavoro sulla qualità della vita. Ciò significa però abbandonare l’idea di modificare i rivestimenti, di sostituire i serramenti e, in genere tutti gli interventi di natura estetica.

 

 

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